“Lavoriamo insieme per un futuro di pace”
Anche la Comunità ebraica di Firenze tra le realtà che hanno preso parte alle manifestazioni organizzate per ricordare, a un anno di distanza, l’attentato razzista in cui sono stati uccisi due giovani senegalesi e altri tre gravemente feriti, uno dei quali ancora in ospedale. La testimonianza della Comunità, al convegno Rispetto e Dignità – No al razzismo e alla xenofobia svoltosi in Palazzo Medici Riccardi, è stata portata da Carla Neppi Sadun. Il suo intervento è seguito a quello del presidente della provincia Andrea Barducci, dell’assessore comunale alla Cultura Sergio Givone, del console onorario del Senegal a Firenze e del consigliere dell’ambasciata senegalese. “Porto i saluti della presidente Sara Cividalli che non è potuta essere qui presente e desidero, a nome della Comunità ebraica, associarmi alla voce del rispetto e della dignità per dire no al razzismo e alla xenofobia. Oltre a condannare qualsiasi gesto di discriminazione razziale, la Comunità è decisa a combattere ogni forma di rancore e di intolleranza per cercare di far sì che eventi tragici come quelli dello scorso anno non abbiano a ripetersi”. Per arrivare a questo risultato, ha proseguito, occorre un impegno continuo che consiste nel promuovere la conoscenza e la comprensione interculturale. “Incoraggiando la responsabilità di ognuno – la sua conclusione – si può realizzare un costante coinvolgimento delle varie realtà cittadine e in particolar modo creare una collaborazione con il mondo della scuola perché dai ragazzi, che rappresentano il nostro futuro, si può ottenere una positiva unione dei popoli e nel tempo si potrà così finalmente tendere a un orizzonte di pace.”
I temi toccati nel suo discorso sono stati sviluppati anche dagli altri oratori. In particolare è stato sottolineato come quella vissuta ieri sia stata una giornata di “memoria, dolore e riflessione”. Significativa la citazione fatta dall’assessore Givone di una frase di Rita Levi Montalcini. “Le razze scientifiche non esistono – ci insegna l’illustre scienziata – ma esistono i razzismi che compiono questi atti di violenza verso l’altro”. Nel pomeriggio, al presidio in piazza Dalmazia, ad esprimere la vicinanza della Comunità il vicepresidente Davide Sadun e il consigliere Guidobaldo Passigli. La sera al Palamandela grande concerto antirazzista con più di duemila persone: rappresentanti non solo della comunità senegalese e della città di Firenze, ma autorità delle diverse anime religiose e molti, moltissimi giovani. In sala la presidente Cividalli, il vicepresidente Sadun e il rabbino capo Joseph Levi. Tra il pubblico anche numerosi esponenti della kehillah che hanno orgogliosamente preso parte a quella che è stata più volte definita una grande “festa”, un modo di affermare che la voglia di vivere e la solidarietà sono più forti dell’odio e della morte.