armi…
Cingi la spada sulla coscia, o prode, tua gloria e tuo splendore” (Salmi 45, 4). Rav Kahana ha detto a Mar, figlio di Rav Huna: questo verso si riferisce alle parole di Torà (Tb, Shabbat 63a). Sono le parole studiate, spiega Rashi, la armi da affilare e da avere sempre pronte; sono queste la gloria e lo splendore di una persona. Se si hanno a portata di mano armi vere, accade che si usino – nel delirio – contro coloro che stanno affilando le loro parole.
Benedetto Carucci Viterbi, rabbino