Il ruolo dell’ebraismo italiano, gli scenari mediorientali e la sicurezza d’Israele. Questi i temi al centro dell’incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti che oggi ha ricevuto a palazzo Chigi il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, i vicepresidenti dell’UCEI Giulio Disegni e Roberto Jarach, l’assessore Noemi Di Segni e il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Con loro anche l’onorevole Alessandro Ruben.
In un lungo colloquio sono state affrontate alcune delle principali questioni sollevate, nel mondo ebraico, dal recente voto all’assemblea dell’Onu che ha visto l’Italia approvare il ricononoscimento della Palestina quale “stato osservatore”.
“L’Italia è sempre stata considerata un Paese amico di Israele. Oggi ci troviamo a ricevere da altre realtà ebraiche richieste di chiarimento sulla posizione attuale in merito e sull’eventuale evoluzione della politica estera”. Così il presidente Renzo Gattegna, che nell’incontro con Mario Monti ha ribadito l’apprezzamento per “l’impegno sempre dimostrato nella costruzione di una pace giusta e duratura fra i popoli del Mediterraneo”.
E’ stata inoltre espressa l’esigenza di tutelare le istituzioni ebraiche. Oggi, ha ricordato infatti la delegazione, si registrano in Europa atteggiamenti ed episodi di ostilità che suscitano una viva preoccupazione.
Il presidente Monti ha chiarito il significato del voto favorevole espresso dall’Italia all’Onu dopo un’iniziale scelta di astensione. La decisione, frutto della volontà di non indebolire il ruolo politico dell’Europa, ha spiegato, vuole rappresentare un segnale positivo nella speranza che la travagliata situazione dell’area mediorientale possa avviarsi quanto prima a una pace che salvaguardi appieno la sicurezza di Israele.
Daniela Gross