Melamed – Fermarsi per ascoltare
In seguito ad una lettera aperta del maestro Franco Lorenzoni, ben noto a chi si occupa di scuola ed educazione, sono in corso grandi discussioni, ironicamente soprattutto on line, sul suo appello per liberare almeno a scuola i bambini fino agli otto anni da quello che chiama “diluvio tecnologico”. Un appello che contrasta con la direzione che stanno prendendo le scuole in Italia, e di cui le scuole ebraiche sono capofila. Pur non avendo nulla contro la tecnologia, che riconosce come utile e necessaria, l’accento di Lorenzoni è sulla necessità dei bambini di fare cose concrete, non virtuali. Dalla capacità di costruire alla possibilità di sporcarsi, dalla voglia di giocare alla necessità di incontri nel mondo realte, tutto il suo appello può essere sintetizzato nell’idea che il mondo non po’ essere contenuto in uno schermo. Una interessante risposta è arrivata dal sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, sempre sotto forma di lettera aperta sulle pagine di Repubblica, che pur dichiarandosi d’accordo con i principi che hanno portato alla provocazione di Lorenzoni ha sottolineato l’utilità di una alfabetizzazione anche informatica, e ha ribadito l’importanza di un dibattito pubblico sulla visione che abbiamo della scuola e del suo ruolo nel XXI secolo. E la necessità che ci sia una discussione nazionale che senza chiusure preconcette né ottimismo acritico sappia individuare il ruolo che le nuove tecnologie per la didattica possono acquisire nelle diverse fasi evolutive.
Nell’ottica educativa indicata da Franco Lorenzoni e appoggiata, sia pure con degli importanti distinguo, anche da Marco Rossi Doria e da molti studiosi di rilievo, fra cui anche Clotilde Pontecorvo, (professore di Psicologia dell’Educazione della Sapienza a Roma) è bello allora salutare la nascita di Piccola radio, il percorso sonoro che Radio3 dedica alla lettura per l’infanzia e che si può ascoltare in streaming su radiorai, la homepage della radio. Si tratta di un buon esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata in mille diversi modi: è grande in questo caso il lavoro fatto per portare ai bambini la magia di una fiaba e le scelte vanno da quelle note e tradizionali fino alle narrazioni di culture lontane. Belli anche i consigli di lettura, raccontati da bibliotecari specializzati in editoria per ragazzi, che uniti al materiale proveniente dall’archivio rai rendono l’offerta di Piccola Radio una bella novità e sicuramente una valida alternativa al temuto abuso di schermi, di tutti i generi. Sarà bello anche per gli adulti riascoltare Gianni Rodari, che con l’aiuto dei suoi bambini inventa una storia in Tante storie per giocare, o le Fiabe d’autore di Luigi Capuana lette da Milena Vukotic, Vittorio De Sica che racconta Pollicino, Il soldatino di piombo, Il gigante egoista e tante altre favole della tradizione. E poi il teatro, con le voci di Marco Baliani in Frollo o il Pinocchio di Carmelo Bene, e ricette di cucina, filastrocche, itinerari di viaggio e canzoni scelte con cura, per piccoli ascoltatori. Perché anche in questo senso è importante, e ora ancor più bello, potersi fermare ad ascoltare.
Ada Treves – twitter@atrevesmoked