Dispute e generazioni

Intervistato sul libro che ha scritto con sua figlia Fania (Jews and Words, Yale University Press), Amos Oz dice tra l’altro: «La nostra cultura è fatta di dispute, disaccordi, discussione… Per migliaia di anni, noi ebrei non abbiamo avuto altro che libri. Non abbiamo avuto terre, non abbiamo avuto luoghi santi né bellissime architetture, non abbiamo avuto eroi. Abbiamo avuto libri, abbiamo avuto testi, e quei testi erano la discussione continua intorno al tavolo della famiglia. Essi sono diventati parte della vita familiare e sono passati da una generazione a un’altra – non modificati, non modificabili, però reinterpretati da ogni generazione e letti di nuovo da ogni generazione». Ciò che oggi ci manca, forse, è quella famiglia. Tutto sta, ovviamente, a intendersi su cosa pensiamo quando diciamo famiglia (parentale, amical-relazionale, comunitaria). Insomma, per ragionare all’anglosassone, jewry o judaism?

Stefano Jesurum, giornalista