elevarsi…

La Parashà si apre su uno scenario di suspence, quasi da romanzo giallo. Binyamìn, il più giovane dei fratelli, è falsamente incriminato di aver rubato la coppa del viceré d’Egitto e rischia di rimanere lì in prigione o in schiavitù. Yehudà, che di fronte al padre si era reso garante del suo ritorno sano e salvo assumendosene la responsabilità in questa vita e nel mondo a venire, perora la sua causa con consumata arte ed accenti toccanti: “Ki ekh e‘elè el avì weha-nà‘ar enénnu ittì…?”, “come posso risalire da mio padre se il giovane non è con me?”. I Maestri del chassidismo insegnano che questa perorazione deve essere anche la riflessione di ogni Ebreo: come si può salire, elevarsi verso il Padre di tutti, se i giovani non sono con noi, se la generazione successiva non segue la via tracciata da noi, se – in altri termini – noi non riusciamo a coinvolgere nel nostro legame con l’Ebraismo le nuove generazioni? Astrarmi da tutto, pensare solo alla mia ascesi personale, sarebbe un egoismo imperdonabile; anziché elevarmi, “we-chatà’thi le-Avì kol ha-yamìm”, “sarei colpevole nei confronti di mio Padre – di Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ – tutti i giorni” di questa vita e di quella futura. Creare una continuità è una necessità assoluta, se si vuole rimanere se stessi, come è detto nei Pirqè Avòth: “Ud-là’ mosìf, yesìf”, “chi non progredisce, perisce”. Se non vogliamo retrocedere, se vogliamo salire, avvicinarci, elevarci, dobbiamo essere pronti ad agire come Yehudà per difendere Binyamìn. Spiegano infatti i Maestri che dalle sue parole si ricava che egli era pronto a tre cose: “le-doròn, le-piyùs ul-milchamà”, “a donare, ad ingraziare ed a combattere”. Anche noi dobbiamo essere pronti a donare, a mettere a disposizione il nostro tempo ed il nostro impegno; ad ingraziare, invogliare ognuno e specialmente i giovani a studiare, a riappropriarsi di un patrimonio culturale magnifico ed immenso, rendendoglielo gradevole e stimolante; a combattere con ogni nostra forza l’affermarsi di falsi valori per promuovere la preminenza della Torà e delle sue vie in ogni nostra azione.