Marco Pannella

Non ne avevamo bisogno, ma il fatto che servisse l’ennesimo sacrificio di un uomo come Marco Pannella per ricordarci il dramma delle carceri in Italia, spiega bene il degrado del nostro paese. Forse siamo proprio noi ebrei italiani a dover apprezzare più di altri il coraggio di questo grande leader. Noi che sappiamo cos’è l’indifferenza e a cosa porta l’ignavia. Noi che sappiamo che il silenzio è complicità perché l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Si potrà dire: sì, ma questa volta è diverso, anche se in realtà non lo è. Certo l’antisemitismo è tutta un’altra cosa, ma il principio con cui si sviluppa è lo stesso. È quel coscienzioso silenzio di chi non si interessa perché il diritto leso non è il suo; di chi pensa che i diritti dei più deboli o di chi ha sbagliato forse valgono meno, incuranti che la mancanza dello Stato di diritto è una minaccia per tutti noi. Per questo quella di Pannella è la battaglia di tutti, nessuno escluso. Perché la storia di questo gigante della politica italiana ci ricorda continuamente come l’impegno politico e sociale non sia solo la difesa dell’interesse personale, ma la tutela dei diritti di tutti noi. Perché anche la libertà di tanti a danno di pochi non è giustizia, ma un sopruso.

Daniel Funaro, studente