Qui Torino – L’assemblea rigetta il bilancio preventivo e approva mozione che appoggia l’opera del rav Birnbaum

Vivace e partecipata assemblea degli iscritti, ieri sera a Torino, con all’ordine del giorno l’esame del bilancio preventivo e l’esame della situazione generale. Il voto consultivo espresso dall’assemblea ha portato al rigetto della relazione e del bilancio preventivo 2013 presentato dal presidente Beppe Segre e all’approvazione a larga maggioranza di una mozione che appoggiando il lavoro svolto dall’attuale rabbino capo Elyahu Birnbaum ne chiede, in forme che restano da definire, la prosecuzione sulla linea tracciata ed entra in un’area viva del dibattito sul rapporto fra rabbinato e comunità che trascende la realtà locale.
Il voto negativo riguardo al bilancio appare in linea con il voto espresso in Consiglio precedentemente dalla minoranza di opposizione ed è stato motivato fra l’altro con la mancanza di una previsione specifica per quanto riguarda due significativi capitoli di spesa: la ristrutturazione della Casa di Riposo e la manutenzione straordinaria di numerosi immobili.
I temi erano stati trattati anche nella relazione introduttiva del presidente. “Abbiamo avuto – ha esordito Segre – recentemente qui a Torino una troupe della televisione israeliana per girare un servizio sulla nostra Comunità ed effettivamente ci siamo resi conto di vivere in una Comunità vivacissima, ricca di attività e di impegni. Alla vigilia del 2013 – ho proseguito, i temi strategici da affrontare sono le criticità finanziarie, la Casadi riposo e la questione del rabbino capo”.
Riguardo alla delicata situazione dell’Ufficio rabbinico il presidente ha informato che “il contratto a tempo determinato con l’attuale rabbino capo rav Elyahu Birnbaum scade al 30 giugno. Già in alcune riunioni di Consiglio si è affermato che la Comunità Ebraica di Torino ha la necessità di un rabbino capo a tempo pieno, residente a Torino, di cultura e tradizione italiana, che spicchi per cultura, calore umano, capacità di coinvolgimento dei giovani, e preferibilmente già con esperienza di rabbino capo. Nei primissimi mesi dell’anno – ha annunciato – saranno effettuati colloqui e valutazioni, nell’obiettivo di avere il nuovo Rabbino in cattedra a partire dai prossimi moadim”.
I proponenti della mozione approvata riguardo alla situazione dell’Ufficio rabbinico considerano fra l’altro rilevanti i risultati conseguiti sotto la guida del rav Birnbaum in termini di maggiore rispondenza dell’istituzione comunitaria alle aspettative di tanti suoi iscritti; vivacità e calore della vita comunitaria; maggior coinvolgimento degli ebrei torinesi nelle diverse articolazioni della vita comunitaria; allargamento della base comunitaria anche grazie all’avvicinamento di ebrei “lontani”; dialogo con gli iscritti e attenzione nei confronti dei problemi personali loro e delle loro famiglie; incremento dell’offerta socio-culturale ed educativa promossa dall’Ufficio rabbinico con iniziative diversificate rivolte ad una pluralità di utenti; studio collettivo di problematiche alachiche legate all’attualità; attenzione nei confronti della scuola e dell’educazione ebraica degli alunni; valorizzazione del ruolo delle donne e partecipazione attiva della rabanit alla vita comunitaria; valorizzazione di eventi famigliari come momenti di vita collettiva; creazione di percorsi per gli aspiranti al ghiur; attenzione nei confronti della società circostante e alle relazioni con le sue componenti; politiche volte all’incremento dell’offerta di cibi e prodotti casher, anche con beneficio economico per la comunità”.
La stessa mozione approvata chiede al Consiglio di adottare soluzioni “che consentano da un lato di creare le premesse per la ricomposizione del tessuto comunitario e dall’altro di consolidare i rilevanti risultati conseguiti”, di prendere se necessario in considerazione la possibilità di una proroga del mandato a rav Birnbaum e di considerare la possibilità di proseguire, anche sotto diversa forma, la collaborazione con rav.
Riguardo alla situazione di bilancio, il presidente aveva nella relazione segnalato che ai tradizionali deficit di esercizio per i servizi più importanti (Casa di Riposo e Scuola), si aggiungono i maggiori oneri per IMU, il sostanziale azzeramento dei contributi dalla pubblica amministrazione, la necessità di effettuare pesanti interventi di manutenzione straordinaria su immobili vecchi, la crisi economica generale che aumenta il numero delle persone che richiedono l’aiuto dell’assistenza e deprime il gettito da contributi e l’affitto dagli inquilini: l’insieme di tutti questi elementi rende la situazione di bilancio estremamente critica.
L’obiettivo strategico da perseguire nei prossimi anni – ha detto Segre – sarà quello di contenere il deficit per garantire il futuro di questa Comunità.
La Casa di Riposo comunitaria, infine, si legge nella relazione del presidente, dovrà in tempi brevi procedere a una ristrutturazione per tener conto delle variazione degli standard strutturali deliberata a fine luglio dalla Giunta regionale. “Bisognerà – ha spiegato Segre – nel corso del 2013 avviare i lavori, reperendo i mezzi finanziari necessari e definendo i contratti di concessione con l’Ente individuato per la gestione del servizio”.