Vayiggàsh…

Con la parashà di Vayiggàsh comincia la lunga storia del popolo ebraico in Egitto. La famiglia di Ya’akòv scende in Egitto per raggiungere Yosèf e lì rimarrà per secoli. Secondo Rashì Ya’akòv si prepara a questa discesa in Egitto mandando in Egitto il figlio Yehudà a fondare un luogo di studio. Yosèf invece sceglie per la sua famiglia la terra di Goshèn cioè un luogo separato, il primo esempio di quartiere ebraico. Tutto questo viene fatto per scongiurare il pericolo del’assimilazione e per mantenere la propria identità. È notevole che chi sceglie la separazione sia Yosèf viceré d’Egitto, emblema di una riuscita integrazione. Un fortunato slogan dice che è necessario costruire ponti e non muri. In realtà nel costruire una città i muri sono altrettanto necessari quanto i ponti, senza muri non avremo case, scuole, templi e molto altro. Sono necessari sia i ponti sia i muri, il problema è decidere che cosa qui ed ora.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano