Voci a confronto
Non è ancora noto il bilancio dell’ennesima strage di civili in Siria, e sono numerose le testate che ne parlano, raccontando della bomba sganciata su una fila di persone accorse per la riapertura di un panificio a Halfaya. La notizia è ovviamente presente su molti giornali: i ribelli parlano di novanta morti e centinaia di feriti nella cittadina appena liberata, e si tratterebbe, a quasi due anni dall’inizio della guerra civile, di uno dei peggiori massacri di civili in Siria (tra gli altri Fiamma Nirenstein sul Giornale).
L’Egitto, come raccontano molte fonti, ha una nuova costituzione, ma vi è arrivato con un processo traumatico, che ha lasciato molti strascichi anche giudiziari e una profonda frattura nella società e ora solo una piccola parte della popolazione si trova a gioire per quello che dovrebbe essere il compimento di un percorso democratico (Alberto Stabile su Repubblica ).
Tobias Buck, sul Financial Times , racconta come a Gaza la possibilità di riprendere la pesca sia accolta con grande sollievo (sono circa 4mila i pescatori che possono ora riprendere a gettare le reti, ma entro sei miglia dalla costa), ma nessuno si illude che la situazione generale della popolazione possa davvero cambiare. E quest’anno, come scrive Roberta Zunini su Il Fatto anche le decorazioni natalizie a Gerusalemme est sono un’occasione di tensione e per la prima volta centinaia di cristiani residenti nella striscia di Gaza hanno avuto l’autorizzazione a recarsi in Cisgiordania.
Vanna Vannucci, su Repubblica , racconta che a Berlino, la capitale con il maggior numero di abitanti atei o agnostici al mondo, sorgerà una chiesa dove potranno pregare cristiani, musulmani, ebrei e non credenti. E intanto, sempre a Berlino, procede il tentativo di rendere illegale l’NPD, il partito fondato nel 1964 da ex nazisti, che raccoglie l’1,5% dei voti, come riporta La Vanguardia , che racconta la storia nei dettagli. Marco Ansaldo, ne Il falsario italiano di Schindler, un saggio lucido e inquietante raccoglie storie estratte dagli archivi dell’International Tracing Service di Bad Arolsen, un vero e proprio inferno di carta aperto cinque anni fa agli studiosi dove sono confluiti l’enorme quantità di documenti raccolti dagli Alleati nei campi di sterminio, nei posti di polizia e nelle industrie belliche tedesche. Una libro, come racconta Andrea Casazza sul Secolo XIX , che ricompone l’incubo del nazismo attraverso le minime annotazioni delle schede nominative, compilate dai nazisti con precisione maniacale e raccapricciante.
Lord Jonathan Sacks, fino al settembre prossimo Chief Rabbi of Great Britain and the Commonwealth of Nations, in un intervento sull’International Herald Tribune , con lo stile brillante che lo contraddistingue ragiona sulla sopravvivenza e sulla vitalità delle religioni nel mondo occidentale.