Rita Levi Montalcini – Il cordoglio di istituzioni e società
Il cordoglio per la scomparsa di Rita Levi Montalcini attraversa la società italiana, dai rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura ai leader politici e ai semplici cittadini.
“Tra le tante personalità illustri che hanno fatto grande questo paese la figura di Rita Levi Montalcini spicca non solo per gli innumerevoli successi ottenuti in campo scientifico tra i quali, il più prestigioso, il premio Nobel per la Medicina conferitole nel 1986, ma anche per la vicenda umana che l’ha vista protagonista – ha affermato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna – Perseguitata dalla legislazione antiebraica del regime fascista, Levi Montalcini – anche nei giorni drammatici della persecuzione – non ha mai rinunciato a portare avanti le sue ricerche e i suoi esperimenti. Ci lascia in eredità un insegnamento prezioso: la centralità dello studio e dell’istruzione come fondamentale motore della crescita di ciascun individuo, il coraggio e la portata rivoluzionaria delle idee, la tenacia nel portarle avanti nel tempo con immutata determinazione. La sua lunga vita, interamente consacrata alla scienza e al bene comune, ci racconta di una persona dal cuore grande e e dalla straordinaria longevità fisica e intellettuale. Di una donna, orgogliosamente italiana e orgogliosamente ebrea, che alla ricerca scientifica affiancava – con medesima passione – l’impegno per la cultura, la democrazia, i diritti civili. Significativa e lungimirante appare, tra le altre, l’iniziativa intrapresa per dare un futuro migliore alle donne del continente africano. Iniziativa che le aveva permesso di conquistare la loro amicizia e la loro ammirazione. Amava i giovani e i giovani amavano lei. È stata e continuerà ad essere un punto di riferimento per quanti, ogni giorno, si battono per costruire società sempre più libere e consapevoli.
Che il suo ricordo sia di benedizione”.
Il presidente Giorgio Napolitano ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini, direttamente dalla nipote Piera alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio del Paese. “Si è spenta con Rita Levi Montalcini una luminosa figura della storia della scienza. Il riconoscimento internazionale che ha premiato un’intera vita dedicata alla ricerca, ha costituito alto titolo di orgoglio per l’Italia, che garantirà l’ulteriore sviluppo della Fondazione scientifica da lei creata e fino all’ultimo curata con passione. La sua ascesa a ruoli elevatissimi – ha sottolineato il Presidente – ne ha fatto un simbolo e punto di riferimento per la causa dell’avanzamento sociale e civile delle donne, che l’ha vista personalmente impegnata anche fuori d’Italia. La fermezza e dignità con cui di fronte alle persecuzioni razziali del fascismo scelse la difficile strada dell’esilio ha rappresentato un esempio straordinario nel movimento per la libertà e la rinascita della democrazia in Italia. La serietà e dedizione con cui infine ha assolto alla funzione di senatore a vita l’ha resa ancor più vicina, nel rispetto e nell’affetto, alle istituzioni e agli italiani. Mi associo con commozione – ha concluso il Capo dello Stato – e gratitudine al cordoglio dei famigliari e del paese”.
“Ci lascia in eredità il coraggio, quel coraggio che non perse nemmeno durante le persecuzioni razziali. Il valore della centralità dello studio. Il suo fortissimo impegno in favore dei giovani e delle donne”. Cosi’ Beppe Segre, presidente della Comunità ebraica torinese.
“Quella della Montalcini è una perdita per l’umanità intera. Perdiamo un Nobel per la medicina che con le sue ricerche ha nobilitato l’umanità. La nostra Comunità si stringe al dolore della famiglia. Alcuni anni fa ci ha dato il privilegio di accettare l’iscrizione onoraria alla Comunità. La sua è anche la storia di una donna che dovette emigrare per le leggi razziste. Se ne va anche un senatore a vita, una persona che ha dato anche lustro politico al nostro paese. In questo momento dobbiamo solo inchinarci al dolore” ha spiegato il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
“La sua più grande lezione? La tenacia. Ha insegnato ai giovani a non mollare mai, impegnando tutto se stessi nella ricerca come nella vita – le parole della nipote Piera Levi-Montalcini, consigliere comunale a Torino – E’ una grande luce che si è spenta, una luce di ricerca ma anche di umanità. Per me soprattutto che ci ho lavorato insieme è una perdita enorme, un mondo che bisogna portare avanti. Occorrerà prendere in mano questa grande eredità che ci lascia e non lasciarla morire”.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, appresa la notizia della scomparsa della neurologa e senatrice a vita Rita Levi Montalcini, ha espresso profondo dolore e cordoglio. “Voglio ricordare la ricercatrice che con il Premio Nobel del 1986 ha dato lustro al nostro Paese e alla ricerca scientifica. Ma soprattutto voglio ricordare l’esempio di una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva – ha dichiarato in una nota – L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi”, auspicando che il suo esempio resti vivo nella memoria di tutti gli italiani.
“Di lei ho due ricordi personali recenti – ha raccontato il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo – Il primo risale all’anno in cui compì i 100 anni. La invitammo al Politecnico di Torino per conferirle la laurea honoris causa in ingegneria biomedica. In quell’occasione ricordo che la professoressa, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tenne un bellissimo discorso sui giovani e la scienza parlando con estrema lucidità e capacità empatica per oltre 20 minuti. Il secondo ricordo che ho di lei risale ad alcune settimane dopo la mia nomina a presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Andai a casa sua a visitarla, una domenica. La trovai affaticata, ma nonostante ciò fu prodiga di suggerimenti su come incentivare la ricerca e sulla necessità di favorire una più stretta interazione tra i laboratori che, sulle stesse tematiche, svolgono la medesima attività nelle diverse parti del mondo. Oggi dunque la scienza, ma anche l’Italia stessa, perdono uno dei loro rappresentanti più alti”.
Il rettore dell’Univerità di Torino, Ezio Pelizzetti e tutto l’Ateneo piemontese hanno espresso “cordoglio e porgono omaggio alla figura della professoressa Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel 1986 e senatrice a vita. L’Università ricorda con orgoglio che la sua carriera scientifica e umana ha vissuto una fondamentale tappa alla Facoltà di Medicina di Torino, alla scuola dell’anatomista Giuseppe Levi, in cui si formarono anche Renato Dulbecco e Salvador Luria, dove nel 1936 ha conseguito la laurea con lode”.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa della senatrice Rita Levi Montalcini. Il mio pensiero va in questo momento anzitutto ai suoi cari e a tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerla e che oggi provano un grande senso di vuoto per la scomparsa di una italiana che ha fatto grande il nome del nostro Paese nel mondo”. Così il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha commentato in una nota la notizia della scomparsa di Rita Levi Montalcini. “La sua capacità unica di coniugare, con uno straordinario umanesimo, cultura e impegno sociale continueranno ad ispirare le generazioni future e soprattutto le giovani donne”.
“La scomparsa di Rita Levi Montalcini è una perdita per il Paese. Personalmente, perdo un’alleata insostituibile per le nostre battaglie di pensiero più difficili”. Così l’oncologo Umberto Veronesi ha commentato la scomparsa del premio Nobel, morta oggi a 103 anni. ‘”Rita era un’ambasciatrice dell’eccellenza italiana nel mondo, era tra le sole dieci donne che hanno ricevuto il Nobel nella storia. Era un esempio di impegno per il progresso civile, a livello nazionale e internazionale, un modello per il valore e la profondità di pensiero femminile”. ”Per me, che ho avuto il privilegio di esserle stato amico – ha continuato Veronesi – è anche una perdita personale. Perdo, insieme ad un affetto, un’alleata insostituibile nelle mie battaglie di pensiero più difficili”.
“Una grande figura per l’Italia ed un esempio a difesa della ricerca nel nostro Paese”. Lo ha detto l’astrofisica Margherita Hack dopo aver appreso della morte di Rita Levi Montalcini “La ammiro per come ha cominciato, costretta dal nazifascismo e dalle leggi razziali a lasciare l’università e ad allestire un piccolo laboratorio in casa. Si vede che aveva proprio una vocazione. Una grande figura per i giovani”.
“Una figura eminente non solo per gli altissimi meriti scientifici ma anche per l’impegno civile e morale che l’ha resa persona esemplare e ispiratrice nella comunità italiana e internazionale: è spontaneo e doveroso unirsi al cordoglio universale per la sua dipartita – ha dichiarato il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, attraverso la Radio Vaticana – Aveva 103 anni. Era membro della Pontificia Accademia delle Scienze”, ricorda l’emittente della Santa Sede, sottolinenando che la sua famiglia “a causa delle leggi razziali fu costretta a emigrare in Belgio”. Socia nazionale dell’Accademia dei Lincei oltre che dell’alto consesso vaticano la scienziata, precisa l’emittente, era “laica, non credente e impegnata su molti fronti civili e sociali”.
“Con lei l’Italia perde un grande scienziato e una grande donna, ma la sua figura e il suo insegnamento rimarranno sempre vivi nel nostro ricordo e continueranno a costituire motivo d’orgoglio per il nostro Paese” le parole del presidente del Senato Renato Schifani.
“Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa della senatrice Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, una donna che ha onorato il nome dell’Italia sulla scena internazionale. La sua lunga e prestigiosa carriera di scienziata è stata caratterizzata dalla costante attenzione alle giovani generazioni alla cui formazione ha dedicato particolare impegno, nella consapevolezza che la trasmissione della conoscenza costituisce un presupposto fondamentale del progresso umano. Con Rita Levi Montalcini scompare una grande italiana animata da un profondo amore per il suo Paese e per le sue istituzioni democratiche” la reazione del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.
“Avvieremo l’iter per dedicare una via di Roma a Rita Levi Montalcini” Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno uscendo dall’abitazione del premio Nobel, ricordando che la Montalcini è anche cittadina onoraria di Roma. “Il modo migliore per ricordare ora Rita Levi Montalcini – ha aggiunto il sindaco – e’ fare in modo che la sua Fondazione vada avanti. Dobbiamo fare in modo che diventi un punto di riferimento per la ricerca scientifica”.
“La sua incrollabile capacità di guardare al mistero della vita con gli occhi laici e sereni di chi cerca la verità della ragione – ha dichiarato Piero Fassino, sindaco di Torino, città in cui Levi Montalcini nacque e si laureò – ne fanno una figura unica, e non solo per la nostra città che le ha dato i natali. La sua profonda fiducia nel futuro, nelle capacità innovative dell’essere umano, il suo convincimento indomito nell’uguaglianza fra le persone e fra i sessi, l’hanno resa, sin dai primi anni del suo studio scientifico un esempio per tutti di come fosse possibile combattere e superare le più grandi sfide nel nome del pensiero laico e illuminato”.
“Apprendo con commozione la notizia della scomparsa di Rita Levi Montalcini. Donna di grandissimo livello intellettuale e morale, ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica ed ha rappresentato con limpida coscienza civile le istituzioni – ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani – Forte, coraggiosa, determinata è stata un esempio di chi non si piega alla violenza delle leggi razziali, di chi si batte per il progresso umano e sostiene con intelligenza le grandi potenzialità che possono arrivare dal talento delle donne. Non posso non ricordare l’impegno ed il rigore che seppe mettere nel suo ruolo di Senatrice. Rita Levi Montalcini ha onorato l’Italia e ci lascia un sentimento di ammirazione e di rimpianto”.
“Mi unisco a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l’Italia”. la nota del leader del Pdl Silvio Berlusconi.
“Scompare con Rita Levi Montalcini, una delle figure più rappresentative della cultura italiana del Novecento. La sua appassionata fede nella ricerca scientifica e la sua indomabile ironia ne hanno fatto una personalità stimata da tutti. Con Rita Levi Montalcini ci lascia anche una delle grandi figure dell’ebraismo italiano, capace di coniugare lungo tutto il corso della sua vita la specificità ebraica con l’orgoglio di appartenere al nostro Paese” le parole di cordoglio del deputato del Pd ed ex presidente della Comunità ebraica di Milano Emanuele Fiano.
Affida il suo saluto a twitter il direttore del TGLa7 Enrico Mentana, ricordando la persecuzione razzista che Rita Levi Montalcini subì in quanto ebrea “Addio Rita Levi Montalcini ultimo genio d’una inarrivabile scuola scientifica che le leggi razziali decimarono ma non riuscirono a distruggere”