Il morso di Fery
Il Ticketless di questa settimana è per un viaggio che non ho ancora fatto, ma devo fare prima del 2 febbraio prossimo. Quel giorno si chiuderà a Trieste la mostra “Testimone dello scacco e del tramonto: Fery (Ferruccio) Fölkel (1921-2002)”. Curata da Elvio Guagnini, la mostra è ospitata presso la Biblioteca Statale Stelio Crise. Sono contento che la città amata-odiata dall’autore delle Monàde. 33 poesie del giudeo (1978) si sia ricordata di questo suo figlio ribelle.
Fra le altre cose Fery ha avuto tre meriti: ha aperto una finestra sul mondo slavo, quando Boris Pahor era sconosciuto; s’è occupato di storielle ebraiche, quando Moni Ovadia portava ancora i calzoni corti; ha scritto un libro sulla Risiera di S. Sabba quando la Shoah non era al centro dell’attenzione degli storici del Novecento. Basterebbero queste tre virtuosità a fare di lui non un testimone dello scacco – e tanto meno del tramonto, ma un eroe per i prossimi dieci, cento, mille italici Giorni della Memoria. Fery mi ha insegnato alcuni proverbi yiddish per così dire “minori”. Cercherò di farne buon uso nei prossimi Ticketless. Un proverbio che ho fatto mio, da molti anni è il seguente: “Se non sei mordace è inutile mostrare i denti”. La grazia di Fery era scontrosa come la grazie della sua Trieste.
Alberto Cavaglion