Qui Praga – Jan Fischer sogna la presidenza

Un paese d’Europa potrebbe avere in questi giorni il suo primo presidente ebreo. È la Repubblica Ceca, crocevia di tanti destini e tante storie ebraiche, dove nel fine settimana si svolgeranno le consultazioni per eleggere il successore di Vaclav Klaus. Il profilo di Jan Fischer, 62 anni, ex primo ministro nel biennio 2009-2010 ed ex presidente del Consiglio d’Europa, sembra godere di molti consensi. Punti di forza del curriculum la sua indipendenza, il suo essere ‘tecnico’ super partes in grado di raccogliere consensi trasversali. Principale contendente il socialdemocratico Milos Zeman, leader del partito dei diritti civili. I due, stando alle ultime rilevazioni, sono accreditati di un numero di voti pressoché eguale. Zeman è dato al 25,6%, Fischer – in lieve calo, dopo aver sfiorato in autunno quota 30 – al 25%. Gli altri candidati hanno un bacino elettorale decisamente più ristretto ma tale da portare, con ogni probabilità, i due sfidanti al secondo turno.
Nato in una famiglia di matematici, figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz, nel 1974 – 23enne – Fischer si laurea in statistica ed econometria. Completa gli studi post-universitari alla facoltà di Economia dalla quale esce con il titolo di ‘Candidato di scienza’ nel ramo statistico. Una volta ottenuta la laurea fa il suo ingresso all’Ufficio Statistico Federale di cui diventerà in seguito vicepresidente mantenendo tale prestigioso ruolo fino alla dissoluzione della Cecoslovacchia. Tra i vari incarichi rivestiti in questi anni la direzione della squadra che gestisce i risultati delle elezioni parlamentari e locali, la presidenza dell’Ufficio Statistico Ceco, la guida dell’Istituto di ricerca della facoltà di informatica e statistica all’università praghese di Economia. Fischer è inoltre membro della Società Statistica Ceca, dell’Istituto internazionale di Statistica, del Consiglio scientifico e della direzione scientifica dell’Università Jan Evangelista Purkyne.
L’Europa ha già avuto vari governanti ebrei tra cui Leon Blum, primo ministro in Francia negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, e Bruno Kreisky, primo ministro austriaco dal 1970 al 1983; un unico presidente, ma eletto con meccanismi differenti, in carica soltanto per un anno e con poteri limitati, e cioè Ruth Dreifuss, leader della Confederazione elvetica nel 1999. Fischer, in caso di elezione, sarebbe il primo a farcela attraverso un voto ottenuto su scala nazionale. “Puoi sostenerlo o meno politicamente ma non puoi che essere orgoglioso della strada che ha fatto”, afferma il presidente delle comunità ebraiche ceche Tomas Kraus.

a.s – twitter @asmulevichmoked