…demografia

Il Dossier Statistico Immigrazione 2012 riporta in sintesi un dato su cui chi si occupa di ebrei in Italia e presenza demografica dovrebbe riflettere. Risulta infatti che circa lo 0,1% degli immigrati si definisca di religione ebraica: su più di 5 milioni di immigrati fa oltre 5.000 ebrei che sono immigrati in Italia. Nel solo Veneto se ne contano 554 ufficiali. Chi sono? Da dove vengono? Sanno che esistono delle comunità ebraiche? Certamente le comunità non sanno (o non vogliono sapere) che loro esistono, perché altrimenti se ne occuperebbero, sia per dovere assistenziale, sia per interesse al rafforzamento demografico. Per fare un esempio: in numerose edicole del Friuli-Venezia Giulia (sicuramente a Trieste, a Udine e a Lignano) viene venduto regolarmente un settimanale ebraico in lingua russa che si stampa in Germania, la “Evreyskaya Gazeta”. Questo significa che ci sono numerose famiglie ebraiche russe immigrate nel Nord-Est che leggono e si tengono informate sulla vita ebraica e che presumibilmente potrebbero essere interessate a far parte di una comunità ebraica in Italia, partecipare alla sua vita, portare un contributo di esperienza umana e patecipare ai suoi riti. A me pare che questo tipo di segnale dovrebbe essere colto: nella storia sono stati numerosi i momenti in cui l’Italia è stata meta di immigrazioni ebraiche. Mai molto numerose, ma tutte hanno lasciato un segno importante. Se ci si mostra refrattari ad accogliere queste nuove realtà, finisce che le periodiche lamentazioni sulla debolezza demografica dell’ebraismo in Italia si riducono a patetiche prese di posizione ideologiche, a cui non corrispondono le reali articolazioni della presenza ebraica nel territorio della Penisola.

Gadi Luzzatto Voghera, storico