Nirenstein: “Lascio il Parlamento, torno in Israele”
“Lascio il Parlamento, torno in Israele”. Lo annuncia l’onorevole Fiamma Nirenstein, in un’intervista che pubblica il Giornale di stamane, il quotididiano di cui lei stessa è redattrice. Confermando un’anticipazione emersa nel corso di un colloquio con Pagine Ebraiche, che nel prossimo numero pubblicherà un bilancio della sua esperienza parlamentare, l’onorevole Nirenstein vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera, tocca numerosi temi.
Definisce “bellissimi” i cinque anni trascorsi a Montecitorio, e motiva la sua scelta semplicemente con la volontà di tornare a occuparsi a tempo pieno di giornalismo e Israele. Pur tracciando un bilancio positivo del proprio impegno volto ad aumentare la consapevolezza dei problemi legati al panorama mediorientale e nella Commissione bipartisan contro l’antisemitismo, Nirenstein non risparmia dure critiche a Mario Monti e timori per l’immediato futuro. “Sono rimasta profondamente delusa quando Monti ha dato per la Palestina l’indicazione di votare sì al riconoscimento dello status di Stato non membro all’Onu” ha dichiarato, avanzando l’ipotesi che la scelta sia stata compiuta dal premier “nella prospettiva di un migliore rapporto con la sinistra, convinto, come altri, che la moneta filo araba possa pagare e ripagare. Sono preoccupata. Perché se si dovesse vedere di nuovo un D’Alema ministro degli Esteri, l’Italia ripiomberebbe in una posizione arretrata, con una visione distorta delle problematiche del mondo arabo e di Israele”.
Tra le sue intenzioni per l’immediato futuro, c’è quella di prendere la cittadinanza “perché credo che Israele sia oggi l’unico Paese che offre la prospettiva di un futuro colto e intelligente, un Paese dove la gente ha uno stile di vita più semplice, solidale, che trova forza in un grande amor patrio e in un profondo senso della vita”.
(17 gennaio 2013)