…numeri
Purtroppo i numeri promettenti che comparivano nelle statistiche sull’immigrazione in Italia non hanno retto a un vaglio più approfondito. I criteri di raccolta delle informazioni sulla religione degli immigrati in Italia risultano poco attendibili e ancor più confuse risultano le indicazioni sulle loro provenienze geografiche. Poco male, la questione rimane, anche se non abbiamo a disposizione statistiche credibili. Quando nei numerosissimi incontri pubblici che ogni anno si accavallano sono costretto a rispondere alla solita domanda: “ma in Italia quanti ebrei ci sono?”, non posso in coscienza limitarmi a rispondere con la formula classica: “gli iscritti alle comunità sono circa 25.000”. Non posso perché non è sufficiente, perché non spiego nulla. In primo luogo so per certo che gli ebrei iscritti alle comunità in Italia sono solo una parte degli ebrei che risiedono nella Penisola. Ma, cosa più grave, mi trovo nell’imbarazzante situazione di non sapere – perché non ci sono dati certi – chi sono gli ebrei non iscritti, dove vivono, in quale gruppo ebraico si riconoscono, quanti sono. Non sono certo che si tratti di un problema solo italiano (anche se l’organizzazione “territoriale” delle nostre comunità gioca un ruolo fondamentale in questo caso), ma so che abbiamo un problema. Ed è un problema, credo, soprattutto di mentalità. Le comunità ebraiche in Italia sembrano non aver capito che l’iscrizione in se non compendia l’ebraicità di un individuo. Mancano sforzi visibili per andare a ricercare e individuare nei propri territori di competenza realtà che sfuggono totalmente alle categorie di comunità che generalmente abbiamo in testa. Ho fatto l’esempio la settimana scorsa dei lettori del settimanale russo/tedesco “Evreyskaya Gazeta”, ma che ne sappiamo noi degli ebrei turisti stanziali che comprano casa nelle grandi città d’arte Venezia, Firenze, Roma? E ci interessiamo ai soldati statunitensi di base a Vicenza, a Pisa, a Napoli o in Sicilia? E degli studenti? Quel che manca, mi pare, è una vera e propria attenzione politica alla questione dell’immigrazione ebraica in Italia. Ad essa, sostituiamo le periodiche lamentazioni sulla nostra esiguità demografica e sulla nostra sparizione in tempi brevi. Amen.
Gadi Luzzatto Voghera, storico
(18 gennaio 2013)