Israele al voto – Un pareggio a sorpresa
Erano oltre cinque milioni e seicentomila gli israeliani chiamati a rinnovare la Knesset.
Circa diecimila i seggi elettorali. La percentuale dei votanti è stata del 66,6 per cento degli aventi diritto, solo l’1,4 per cento in più del 2009.
Quando mancano meno dell’1 per cento dei voti da scrutinare, si delinea un sorprendente pareggio fra i due blocchi considerati di destra e sinistra, con Likud-Beytenu di Netanyahu che ottiene 31 seggi, Yesh atid di Yair Lapid che ne vince 19, il Labor di Shelly Yachimovich 15, Shas e Habayit Hayehudì 11, Hatnua e Merets 6, UAL-Taal 5, Hadash 4, Kadima 2. Richiederà più tempo la formazione del governo: i sondaggi e gli analisti avevano indicato come sicuro vincitore l’attuale premier Benjamin Netanyahu, ma il suo margine di vantaggio è risultato estremamente assottigliato. Bisognerà capire quali formazioni si alleeranno per dare vita alla coalizione necessaria per la maggioranza assoluta della Knesset.
(nell’immagine il presidente Shimon Peres al voto)
(23 gennaio 2013)