…politici

Pochi giorni fa leggevo una dichiarazione di un politico (non importa di che partito), che, in riferimento alle elezioni lombarde dichiarava, “Abbiamo già vinto, ormai non si fanno più neanche i sondaggi”. Con un tono molto simile a quello di una sfida a calcetto fra amici. Ce n’è poi uno, davvero straordinario, che non perde occasione per ricordare come la Germania debba accollarsi i nostri debiti e stare zitta. Poi, se le ridiamo i soldi bene, se no, amen. Ed il soggetto in questione scrive sul tema libri in serie, con tanto di qualifica “I” e “II”, in stile Rambo e Rocky. Ce n’è altri, invece, che hanno permesso a qualcuno di candidarsi alle primarie del proprio partito, per poi farlo escludere da una commissione di saggi, che, non si capisce come mai non sia stata attivata all’origine. Uno, poi, davvero fuori classifica, che, condannato e pluri-inquisito, esclude altri perché, udite udite, hanno problemi con la giustizia. Salvo poi spiegare che sono dei perseguitati e che non li candida perché gli farebbero perdere consenso. Quando si dice la chiarezza! C’è poi quello che definisce il proprio movimento ecumenico, così da poter imbarcare fascisti dichiarati (ancora con queste ideologie!). E’ sempre quello che ha fatto della democrazia interna il proprio faro, salvo escludere chi non si allinea a lui e al suo amico coi boccoli grigi, quello che prevede che entro il 2050 esisterà la democrazia del web, ma passando per guerre e pestilenze che ridurranno la popolazione mondiale di quattro o cinque miliardi di persone; insomma, la politica come fonte di speranza. A conti fatti, questa campagna elettorale abbassa ulteriormente la soglia minima di decenza. E non è un problema solo italiano, ma di tutto l’Occidente. Anche le elezioni israeliane non hanno fatto eccezione. Mi si dirà, “Amico, è la democrazia!” E qui rispondo con le parole di un altro candidato: “Ehi ragazzi, ma siam pazzi?!”.

Davide Assael, ricercatore

(23 gennaio 2013)