Israele – Verso la coalizione, le contraddizioni restano

La chimera di un gruppo di partiti che potesse bloccare Netanyahu è svanita per due ragioni: il conteggio dei voti aumenta il divario fra il gruppo di destra e quello di sinistra che passa dal pareggio a 61-59; inoltre Yair Lapid ha dichiarato che non appoggerà il progetto di un gruppo che possa bloccare l’attuale Primo Ministro.
Netanyahu dal canto suo si allinea sul programma di Lapid e richiede ora l’eguaglianza di obblighi per il servizio militare, alloggi a prezzi raggiungibili: cambiamenti nel sistema di governo (non specificati). Lapid propone un metodo graduale per imporre gli obblighi militari in base al quale entro cinque anni verrà stabilito per legge che ogni cittadino all’età di 18 dovrà arruolarsi nell’esercito o nel servizio civico. Gli ultrareligiosi reagiscono dicendo che il loro servizio (divino) non è meno importante di quello militare.
Nel campo economico la crescita del 3 per cento annuo è soddisfacente ma bisogna sanare un deficit di bilancio di quasi dieci miliardi di dollari e Netanyahu ha la tendenza a colmare il deficit con tasse sui consumi, piuttosto che sul reddito. Potrebbero aiutare a salvare la situazione gli introiti del gas naturale che però non è ancora entrato in produzione.
La questione del negoziato coi palestinesi non è urgente per Netanyahu. Lapid ha fatto dire che richiede anche la riapertura del negoziato, ma ciò sembra in contrasto con le idee di Bennett che quasi certamente verrà associato al Governo. Insomma, prima ancora di essere costituita, la coalizione scricchiola. Né si possono dimenticare gli altri problemi di politica estera, come la minaccia iraniana, le relazioni col presidente Obama, il peggioramento delle relazioni con l’Europa.
Shelly Yachimovich, leader dei laburisti, ha svolto una pregevole attività nella Knesset uscente, ma non è riuscita a ottenere altro che 15 seggi. Un deputato del suo gruppo le consiglia stamane di aggregarsi al Governo Netanyahu. Ma Shelly non è stata invitata.

Sergio Minerbi, diplomatico

(24 gennaio 2013)