Qui Venezia – Sei lumi in Ghetto Novo
Una corona d’alloro e sei lumi posti sul memoriale della Shoah in campo di Ghetto Nuovo in ricordo di altrettanti milioni di ebrei deportati e sterminati nei campi di concentramento. Una cerimonia, consolidatasi negli anni, che vede la Regione Veneto e il governatore Luca Zaia, in prima fila per celebrare adeguatamente il Giorno della Memoria. Presenti all’evento gli esponenti della Regione Veneto e della Comunità ebraica di Venezia e tra questi il presidente, Amos Luzzatto e il rabbino capo di Venezia, Ghili Benyamin, che ha recitato un salmo in ricordo dei caduti e il kaddish. Durante la cerimonia il presidente Amos Luzzatto ha sottolineato come si debbano prendere degli impegni precisi affinché la gente capisca cosa sia il negazionismo, un fenomeno che si diffonde sempre più in Italia: “Si è ricominciato a dire che la Shoah è un falso. Negare questo è come negare la sofferenza di coloro che oggi non ci sono più e di coloro che hanno avuto la fortuna di sopravvivere alla persecuzione. Non possiamo polemizzare o attuare ritorsioni contro coloro che vogliono negare questa tragica realtà, dobbiamo solo mantenere vivo questo ricordo e deve essere una fonte di ispirazione nel nostro vivere di oggi, un vissuto che ci spinga a rapportarsi in maniera diversa tra esseri umani, dando un diverso valore alla vita. Noi ebrei non siamo qui come ospiti, siamo qua con la nostra storia, con la nostra cultura e la capacità di parlare e di esprimerci secondo le nostre tradizioni, che sono una parte integrante e irrinunciabile della realtà sociale italiana e di questa regione”. Nel corso dell’incontro il governatore Zaia ha portato il suo saluto alla Comunità ricordando che il negazionismo è una realtà a cui dobbiamo opporci e citando poi i recenti fatti di Napoli, perpetrati da ragazzi giovani che hanno sposato le posizioni negazioniste e che considerano gli ebrei come dei nemici: “In tempi di crisi simili a questi, nascevano correnti di pensiero che si sono poi tradotte nei campi di concentramento. Non possiamo affrontare la crisi negando la storia”. A conclusione il presidente Zaia ha ricordato l’appuntamento per il 2016, momento in cui si celebreranno i 500 anni del Ghetto ebraico di Venezia, confermando l’impegno e la collaborazione dell’amministrazione regionale e ricordando il motto, sempre valido che chi tocca un ebreo è come toccasse ognuno di noi.
Michael Calimani
(23 gennaio 2013)