Memoria: Berlusconi ne evidenzia la necessità
Le frasi di Silvio Berlusconi pronunciate durante l’inaugurazione del Memoriale della Shoah alla stazione centrale di Milano, hanno – e forse ce n’era bisogno – restituito un senso al Giorno della Memoria.
Qualcuno ha sottolineato l’inopportunità del luogo, dell’evento e del giorno in cui sono state rilasciate. Credo invece che sia proprio quello che le ha rese più interessanti. La celebrazione del Giorno della Memoria rischia da qualche anno di diventare un mero esercizio retorico, privato del contenuto centrale. Il pericolo che, come aveva indicato Primo Levi, è accaduto e possa accadere ancora. Questo pericolo si manifesta proprio con l’autoassoluzione che è dentro le dichiarazioni di Berlusconi. Il capo della coalizione di centrodestra ha fatto quella dichiarazione rispondendo a una domanda su quanto a sua volta detto dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel che aveva riconosciuto come gli orrori del nazionalsocialismo fossero una responsabilità perenne del popolo tedesco. Berlusconi invece ha sostenuto che tra italiani e tedeschi ci sono responsabiltà assolutamente diverse e che “da parte nostra ci fu una connivenza non completamente consapevole”. Una colpevole inconsapevolezza che dura tutt’oggi mi viene da dire. Il Giorno della Memoria è stato istituito per conservare il ricordo non soltanto delle vittime ma anche della tragedia dell’Europa nella prima metà del secolo scorso. Ma non si può rendere omaggio alle vittime occultando le responsabilità dei carnefici, né scaricandole su altri. Se il monito è quello che non accada mai più, bisogna poter individuare quali sono stati i comportamenti che hanno determinato lo sterminio. Sì, le camere a gas, i campi di sterminio, le marce della morte, sono stati perpetrati dalle SS tedesche. Ma le razzie e le retate, le denunce e gli arresti, i campi di concentramento e l’indifferenza di chi ha visto e non è intervenuto. E’ avvenuto in Italia e fatto dagli italiani.
Silvio Berlusconi ha dato la prova decisiva, suo malgrado, che c’è ancora molto da fare per mantenere viva la Memoria della tragedia della Shoah e dell’Europa del secolo scorso e che è ancora necessario celebrare con contenuti autentici il Giorno della Memoria per preservare la società umana da simili catastrofi.
Anselmo Calò, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(28 gennaio 2013)