Nuovo governo, a Netanyahu l’incarico
Concluse le consultazioni del presidente israeliano Shimon Peres con i capi dei 12 partiti che hanno trovato posto nella diciannovesima Knesset: a formare il nuovo governo sarà, come anticipato da giornali e analisti, Bibi Netanyahu. Il leader del blocco Likud-Beytenu, che ha ottenuto 31 seggi, riceverà ufficialmente l’incarico da Peres al termine dello Shabbat, riferisce il quotidiano Haaretz. A indicare il nome di Netanyahu come capo del governo, sono stati i rappresentanti di Likud-Beyteinu, Yesh Atid, Habayit Hayehudi, Shas, United Torah Judaism e Kadima (per un totale di 82 deputati). Gli altri hanno scelto di non indicare alcun nome. Uno dei temi più discussi durante i colloqui con il presidente è stato l’arruolamento dei giovani haredim nell’esercito. Un tema condiviso tanto dal partito centrista Yesh Atid di Yair Lapid, quanto da Habayit Hayehudì, punto di riferimento politico degli insediamenti guidato da Naftali Bennett. Sulla questione dell’arruolamento negli scorsi giorni sembrava essere emersa un’apertura al compromesso anche da parte dello Shas, la formazione religiosa sefardita che ha come punto di riferimento spirituale il rabbino Ovadia Yosef. Anche se, nell’incontro con Peres, uno dei leader dello Shas, Aryeh Deri, ha consegnato al presidente una lettera del rabbino che esprime la preoccupazione secondo cui “una mossa del genere causerebbe una spaccatura nel paese”.
(nell’immagine il presidente Peres a colloquio con i rappresentanti di Likud-Beytenu)
(1 febbraio 2013)