Qui Firenze – Un viaggio che è anche nostro

Il presidente della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli ha inviato il seguente messaggio agli iscritti:

“Carissimi, sono appena tornata da Auschwitz. Partita piena di paura e di dubbi con il treno della memoria organizzato dalla Regione Toscana, sono tornata convinta di aver fatto la cosa giusta. Se non mi fosse stato chiesto di partecipare perché presidente della Comunità ebraica di Firenze, non sarei mai andata. Non mi sentivo di affrontare il viaggio nel mondo dell’orrore, là dove ho perso, prima di conoscerli, tanti parenti. Sono partita spinta dal pensiero del senso di colpa che mi avrebbe accompagnato negli anni a venire, se non avessi accettato. Il Giorno della Memoria non è per noi, è per la società civile che deve interrogarsi, riflettere, ricordare e conoscere. Sono andata, il mio compito “ufficiale” era “solo” di esserci, di leggere, durante la cerimonia al monumento, la traduzione di El malè rachamim. Eppure la memoria che per noi è costante, scorre nel nostro sangue, ha assunto uno spessore diverso, lì ad Auschwitz con la neve, la teoria di ragazzi che uno dopo l’altro scandivano il nome di un giovane deportato, le lacrime versate, i sassi che mi ero portata dal giardino del Tempio, deposti sulla lapide che ricorda gli ebrei italiani, Il silenzio che avrei voluto perfetto, il desiderio di solitudine e il bisogno di un abbraccio.
Questo viaggio in cui i luoghi immaginati o visti nelle foto di libri, nei documentari, hanno assunto una diversa concretezza, questo viaggio in un qualche momento della nostra vita, improvvisamente, lo avverto come una necessità anche per noi ebrei.
Questa è una lettera pubblica, ma anche molto personale, datemi il tempo poi seguirà la riflessione, seguiranno gli articoli ufficiali. Shalom a tutti voi”.

Sara Cividalli, presidente della Comunità ebraica di Firenze

(1 febbraio 2013)