Genitori e figli, il difficile passaggio

Genitori e figli, il difficile passaggio generazionale, valori da trasmettere, mentalità che a volte si scontrano e a far da sfondo una società in continuo cambiamento e, in questo momento, la crisi economica che mette alla prova la possibilità di trasmettere punti di riferimento. Questi i temi affrontati al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nella conferenza “Di Generazione in generazione”: Come affrontare il passaggio? primo appuntamento della nuova stagione del ciclo di incontri, a cura di Ilana Bahbout e Sira Fatucci “Quale identità ebraica – Generazioni a confronto”. A parlarne il rav Roberto Colombo, direttore delle materie ebraiche alle scuole ebraiche di Roma, Saul Meghnagi, presidente dell’Istituto Superiore di Formazione e direttore scientifico dell’associazione Hans Jonas e Barbara Zarfati, antropologa. A moderare Hamos Guetta.
Che tipo di rapporto possiamo costruire con il mondo giovanile? Si domanda subito il rav Colombo. Spesso si parla di “rottamazione” per identificare il naturale scambio generazionale fra le vecchie e le nuove generazioni. Nell’ambiente ebraico invece sta accadendo il contrario perché i giovani cercano il rabbino della vecchia generazione, sottolinea il rav passando subito a suggerire le soluzioni: è il Maestro che deve farsi capire dall’allievo e non viceversa, è l’insegnante che deve trovare gli strumenti per sollecitare gli allievi, non deve mai smettere di crescere culturalmente e soprattutto non deve insegnare ciò che egli stesso non metta in pratica. Secondo Saul Meghnagi “non è vero che prima era più facile e ora più difficile. La generazione attuale non sta peggio di noi, ma questa è l’epoca in cui manca la speranza” osserva passando a delineare alcune caratteristiche che contraddistinguono i giovani ebrei rispetto ai loro coetanei, viaggiano molto, spesso in grandi città dove ci sia una comunità ebraica, privilegiano il rapporto con gli altri, il sentimento di accoglienza. A portare il proprio contributo da parte delle nuove generazioni, l’antropologa Barbara Zarfati che condivide sia le idee espresse dal rav Colombo che da Meghnagi e si domanda come sia aumentato il distacco fra padre e figlio. E’ vero che la tecnologia ha contribuito all’allontanamento? Secondo la Zarfati a Roma i giovani ebrei hanno la fortuna di essere accolti dalla famiglia e dalla comunità “la nostra fortuna di ebrei è che abbiamo uno spazio entro cui confrontarci”.
I prossimi incontri si terranno giovedì 14 febbraio sul tema “Israele e noi” e il 28 febbraio “Appena ieri. La letteratura ebraica nelle generazioni”.

Lucilla Efrati twitter @lefratimoked

(1 febbraio 2013)