Voci a confronto
“Buio pesto sulle leggi razziali, ma nel fascismo ci sono state molte luci, solo qualche comunista nostalgico di Stalin e del muro di Berlino continua a considerarla un’eresia. Fino al 1938 lo dicevano i capi democratici di tutta l’Europa”. Lo ha detto l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa commentando le affermazioni del leader del Pdl Silvio Berlusconi al Memoriale della Shoah (ne riferisce il Tempo). Il candidato di Fratelli d’Italia, ospite della Zanzara su Radio 24, ha definito Benito Mussolini un grande statista, aggiungendo “Se lo dicono di Monti figuriamoci se non possiamo dirlo di Mussolini. Io non direi mai che è il male assoluto, ma Fini in privato mi disse che non lo aveva mai detto del fascismo”.
A tornare sulle dichiarazioni di Berlusconi è anche lo storico Sergio Luzzatto sul Domenicale del Sole 24 Ore . “Estremismo ebraico”, si intitola l’intervento in cui lo studioso, prendendo spunto dall’intervista del presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi al Corriere della Sera all’indomani dell’episodio, contraddice l’affermazione secondo cui “gli ebrei non cercano mai le posizioni estreme”. Luzzatto offre un panorama storica della partecipazione di esponenti del mondo ebraico alla vita politica e culturale dell’Europa di Otto e Novecento.
Su tutte le testate ampia risonanza alla prima votazione positiva del Parlamento francese verso l’approvazione del matrimonio omosessuale (vedi tra gli altri Giampiero Martinotti su Repubblica ). Numerosi gli interventi sul tema, tra cui, sul Corriere della Sera quello contrario del presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica e presidente dell’Unione giuristi cattolici Francesco D’Agostino che fra le altre cose cita il documento del gran rabbino di Francia Gilles Bernheim, e quello favorevole di Angelo Pezzana (fondatore nel 1970, di “Fuori” la “prima storica organizzazione degli omosessuali italiani”), dal titolo “Ci arriveremo: il rispetto non può essere a senso unico”.
A proposito del rapporto fra Stato e religione, sul Corriere della Sera La Lettura , Maria Antonietta Calabrò intervista “il figlio del rabbino che diventò l’avvocato del crocifisso”: l’avvocato ebreo americano osservante Joseph H. H. Weiler, che ha discusso il caso Lautsi contro Italia davanti alla Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’uomo. Weiler offre il suo punto di vista sul ruolo delle religioni nel dibattito pubblico “La religione non si limiti al privato: scenda nella sfera pubblica europea e affronti, per esempio, il declino demografico”.
Simonetta Fiori su Repubblica presenta il libro dello storico Claudio Vercelli “Il negazionismo. Storia di una menzogna”.
Sul Corriere della Sera Roma viene segnalato lo svolgimento della IX edizione di “Pedalando nella Memoria” dedicata a Settimia Spizzichino.
Per quanto riguarda le notizie da Israele, Benjamin Netanyahu ha ricevuto da Shimon Peres l’incarico di formare il governo (breve sulla Stampa ).