Renzi e gli amici scomparsi
Noti per avere raramente finito una guerra al fianco dei popoli con cui da alleati l’avevamo iniziata, noi italiani continuiamo anche nelle “piccole cose”, imperterriti sulla lineare strada di una lealtà ritagliata a nostra misura. Dopo un entusiasmo come non si registrava da tempo, i renziani, intesi come sostenitori del sindaco di Firenze, si sono squagliati. L’ho notato perché il fenomeno ha in parte riguardato – strano, trattandosi di attivismo politico – pure il mondo ebraico. Dopo il can can oggettivamente insolito che ha visto partecipare all’agone delle primarie del Partito democratico frotte di neo-simpatizzanti (?), è calato un ingombrante silenzio. Pier Luigi Bersani ha vinto, Matteo Renzi ha perso con onore. Mentre lo sconfitto dimostra di essere, oltre che persona per bene, un politico solido con statura da futuro statista, i suoi molti, moltissimi ex fan letteralmente spariti non danno di sé una bella immagine.
Stefano Jesurum, giornalista
(7 febbraio 2013)