Nadia Werba in mostra al Pitigliani
Pitture su tela, disegni con smalto e marmo, sculture con vari materiali e collage su carta. Un eclettismo che ha fatto di Nadia Werba, pittrice di origine parigina, una protagonista dello scenario artistico europeo e internazionale. Con Résonances – opere 1958-2013, mostra personale che si inaugura domani alle 19 e che resterà aperta fino a domenica 28 febbraio, il centro culturale Pitigliani offre al pubblico romano la possibilità di accedere a una trentina di opere che tratteggiano in modo estremamente significativo 55 anni di carriera vissuti con grande intensità e dinamismo. Nata a Parigi nel 1926, portata dal padre a Buenos Aires per sfuggire alle persecuzioni antiebraiche, Nadia Werba si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Buenos Aires e inizia gli studi d’arte con il celebre pittore Demetrio Urruchua. Tornata in Francia, dopo essersi sposata, approfondisce letteratura alla Sorbona e pittura con André Lhote e Fernande Leger. Le sue prime due personali in Italia, ‘Cassapanca’ e ‘Il Pincio’, risalgono al 1952. Segue un lungo soggiorno in Spagna – dal 1956 al 1968 – nel corso del quale emergeranno nuove creatività e nuove aspirazioni artistiche. Con il gruppo degli espressionisti partecipa, tra i vari appuntamenti, alla Fiera Internazionale di New York nel 1963 e alla Biennale di Venezia nel 1964. Allo stesso tempo, da regista, ottiene consensi anche nel cinema e nella televisione. Un’esperienza di successo, che la porterà ad essere premiata nei più importanti festival del settore. Il trasferimento definitivo a Roma, assieme alla famiglia, è del 1981. Da allora un’incessante produzione artistica focalizzatasi in particolare su quadri, ceramiche, sculture e collage.
(8 febbraio 2013)