Ticketless – Moderati
Quando un giornale nazionale intitola “Estremismo ebraico” un articolo di Sergio Luzzatto ti manca il respiro. Ci risiamo. A molti viene la tentazione di attribuire la colpa al redattore che fa i titoli. Lo ha rilevato su questo portale Benedetto Carucci riferendosi al Domenicale del Sole 24 ore, 3 febbraio scorso. Tutto scorre, il birichino Luzzatto no. E’ incredibile come nulla cambi in questo paese. Il pensiero va subito al Corriere della Sera, all’infausto caso delle Pasque di sangue e al caso-Toaff. Non ho letto l’ultimo libro di Enzo Traverso, che stimo. Non lo vedo da un po’, ma fatico a pensare che possa avallare tante corbellerie e condivida una così rozza strumentalizzazione delle sue ricerche, estranee, che io sappia, alle boutades berlusconiane in Stazione Centrale a Milano. Non occorre molta dimestichezza con la storia ebraica europea per dire che il “capo della comunità ebraica milanese” conosce la storia degli ebrei in Europa assai meglio del nostro dispensatore di plausi e di botte. Moderata è stata sempre la classe dirigente dell’ebraismo in Europa per le più diverse ragioni, buone o cattive. I rivoluzionari che Traverso studia da anni con passione (e un pizzico di crepuscolare nostalgia, se mi è consentito) erano individualità anticonformiste, vissute fuori dalle istituzioni. Quanto alla politica di Israele ignoro che cosa Luzzatto (e anche Traverso) pensino della primavera araba. Visto quello che sta accadendo a Damasco, Cairo e Tunisi, non saprei dire che tipo di consigli la Arendt, Einstein e Freud darebbero al nascituro governo israeliano. Qualunque storico serio sa che sono domande sciocche, ma piacciono da morire a Luzzatto. Quanto agli anarchici e fuorilegge dell’ebraismo inutile precisare che sono esistiti anche in Italia e forse ancora esistono. Coltivano però il vecchio sogno di Pasolini che invitava la sinistra a “scegliere con dubbio” quando si parla di Israele, comunque lontano dai riflettori mediatici e certo non dalle morbide colonne della buona borghesia milanese.
Alberto Cavaglion
(13 febbraio 2013)