Mishkàn…

Nella parashà di questa settimana Dio ordina a Moshè la costruzione del Mishkàn e dei vari oggetti del Mishkàn. Tutti gli ordini sulla costruzione degli oggetti sono dati al singolare (“farai un tavolo”, “farai una menorà” ecc.). In un solo caso si usa il plurale ed è per la costruzione dell’aròn, dell’arca che doveva contenere la Torah (“faranno l’aròn”). L’aròn deve essere costruito da tutto il popolo ebraico. Tutti indistintamente devono avere un rapporto con la Torah. Si parla spesso di unità del popolo ebraico. Si tenta di trovare idee e valori comuni che valgano per tutti. Spesso però quest’operazione non riesce. Gli ebrei sono diversi, hanno idee diverse e a volte non sono neanche d’accordo su quelli che sono i valori prioritari. Ciò che invece può unire è un’azione comune, si possono avere idee diverse ma partecipare insieme alla tefillà al Beth Haknesset, e osservare insieme lo shabbàt. Si può cioè costruire insieme l’aròn, il contenitore della Torah ed essere in qualche modo noi stessi questo contenitore.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano

(15 febbraio 2013)