…Benedetto XVI

Constato che il giudizio ebraico sul papato di Benedetto XVI è improntato alla cordialità e alla stima reciproca. Al di là delle comprensibili formule di circostanza, credo piuttosto che questo pontificato verrà ricordato più per le recenti dimissioni (gesto di sicuro valore simbolico per la coscienza cattolica) che per il necessario processo riformistico di cui sempre hanno bisogno le istituzioni religiose, per lo meno per declinare il proprio messaggio nel linguaggio del proprio tempo. Mancate riforme, a mio modo di vedere, dovute all’adozione di un impianto teologico tradizionale, quello stesso che sta alla base dell’idea che gli ebrei abbiano bisogno di illuminazione.

Davide Assael, ricercatore

(20 febbraio 2013)