Qui Napoli – Un percorso didattico per studiare la Shoah

La Shoah è un argomento molto ampio, non sempre semplice da affrontare a causa delle molte implicazioni interdisciplinari e dell’impatto emotivo che genera. Come insegnarla? In che modo è possibile aiutare i ragazzi nello studio e quali sono i percorsi di riflessione più utili?
E’ per rispondere a queste domande che è stato avviato “Un percorso didattico per lo studio della Shoah”, ciclo di incontri dedicati agli insegnanti di elementari, medie e superiori, che ha fatto ieri tappa a Napoli, dopo gli appuntamenti di Roma e Torino svoltisi nei mesi scorsi.
La giornata di studio, supportata da un contributo della “Conference on Jewish Material Claims Against Germany”, è stata organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con il Cdec, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, la Fondazione Valenzi e il Progetto Memoria. Location: la scenografica cornice del Maschio Angioino, il castello medievale che sorge a Napoli a ridosso di piazza Municipio e che ospita la Fondazione dedicata alla figura di Maurizio Valenzi, ebreo nato a Tunisi, uno dei più amati sindaci di Napoli, parlamentare nelle file del PCI e artista.
Dall’approfondimento sulla Shoah in Italia ed Europa a cura degli storici Michele Sarfatti e Marcello Pezzetti, tra i massimi esperti dell’argomento nel nostro Paese, alla panoramica delle risorse on line curata da Sira Fatucci, Coordinatrice della Memoria della Shoah per l’UCEI; dalla presentazione del portale dell’Archivio di Stato (interviste della Visual Shoah Foundation) a cura di Lucilla Garofalo, agli interventi sul teatro e la Shoah (Olek Mincer), sui viaggi della Memoria e sulla letteratura (a cura di Libera Picchianti e di Lia Toaff della Fondazione Museo della Shoah), una panoramica a trecentosessanta gradi, per offrire spunti e suggerimenti operativi, argomenti su cui riflettere e consigli su come rapportarsi ai ragazzi che stanno per intraprendere un percorso di studio o un viaggio educativo.
“L’aula piena della Fondazione Valenzi, come accaduto anche per i seminari di Roma e Torino, testimonia della diffusa necessità di questo tipo di formazione”, ha detto Sira Fatucci, curatrice del progetto. “I risultati conseguiti ci stimolano a proseguire con il nostro impegno, per continuare a fornire gli strumenti adatti per trattare un tema così delicato.”

Marco Di Porto

(24 febbraio 2013)