Come è cambiato il voto degli Italkim

Sono numerosi gli orizzonti e i progetti che questa tornata elettorale ha mandato definitivamente in archivio. Fra questi susciterà nei prossimi giorni certo l’attenzione degli analisti l’esito elettorale espresso dal piccolo ma significativo seggio elettorale dove gli Italkim, gli italiani di Israele. Si tratta di numeri piccoli, ma importanti per raccogliere alcuni indizi su come cambiano gli orientamenti degli ebrei che fanno riferimento all’identità della prima comunità della Diaspora. E si tratta di numeri significativi perché per la prima volta, come è noto, gli Italkim hanno espresso una propria candidata alla Camera, la giovane Sharon Nizza, che si è presentata nelle liste del Pdl. L’unico seggio disponibile in quella circoscrizione estera (Asia, Africa, Oceania e Antartide) e stato conquistato dal Pd e l’avventura elettorale di Sharon non ha avuto successo. Un fenomeno determinato molto più dalla difficoltà o dall’incapacità di condurre una campagna elettorale in un quadrante geopolitico tanto complesso che dalle divisioni che da sempre caratterizzano il mondo ebraico italiano. Ma al di là dell’elezione mancata, prendendo visione dei primi dati che affluiscono dal ministero degli Interni, è possibile vedere che anche restringendo l’orizzonte ai soli elettori italiani che hanno votato in Israele, la candidatura non ha fatto l’unanimità e l’orientamento politico degli Italkim, nel 2008 massicciamente favorevole al Pdl, è sensibilmente mutato. Dal 73,27 per cento di quattro ani fa, il Pdl si è assestato su un 55,96 per cento, dato di tutto rispetto e ben superiore alla media nazionale, ma molto diverso dal precedente. Il Pd per contro è rimasto sostanzialmente stabile crescendo da un modesto 19,96 al 21,24. Forte affermazione, invece, con il debutto della lista Monti, che ha raccolto il 19,03 per cento dei consensi. Anche la candidatura di una persona conosciuta e stimata non si è dimostrata in grado di arrestare un processo di mutazione significativo nell’opinione degli italiani che vivono in Israele. Un dato che nei prossimi giorni, lontano dai clamori della campagna elettorale, varrà la pena di prendere in esame.

gv

(26 febbraio 2013)