Noi stessi e gli altri

In pochi giorni sono stato sommerso da sensazioni forti, e non certo positive: i rabbanìm a cui sono legato per storia personale calunniati e offesi; un risultato elettorale che mi è caduto addosso come un macigno. Non per questo sarò meno legato ai “miei” rabbini; non per questo perderò fiducia e speranza nel mio Paese. Proverò ad approfondire, cercherò di capire. «Fai bene – disse Moshé. – Non bisogna aver paura degli altri, anche se sono pazzi da legare. È di se stessi che bisogna avere paura. Ma a questo punto si pone la grave domanda: chi ti dice che gli altri non sono te stesso? Chi ti dice che Moshé il pazzo non sei tu?». (Da La città della fortuna di Elie Wiesel, Giuntina)

Stefano Jesurum, giornalista

(28 febbraio 2013)