Qui Firenze – Ottanta salmi per il dialogo
Biblista e poeta tra i più importanti del Novecento italiano, David Maria Turoldo è stato ricordato con una serie di appuntamenti organizzati dall’Amicizia ebraico-cristiana in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze. Momento più significativo della giornata, svoltasi a 21 anni dalla scomparsa dell’intellettuale e uomo di Chiesa che fu anche partigiano, la solenne lettura nel cuore delle istituzioni laiche cittadine – il Salone dei Cinquecento – di 8o salmi tradotti da Turoldo nel corso della sua lunga attività di esegesi e scrittura. Ottanta salmi, ottanta differenti lettori: una vera e propria maratona oratoria che ha visto alternarsi sul palco, tra gli altri, numerosi iscritti delle Comunità ebraiche di Firenze e Livorno. Ad aprire la cerimonia l’intervento del rabbino capo di Firenze rav Joseph Levi (nella foto), che ha dato lettura del secondo salmo dedicando questo intenso momento alla memoria di una donna che ha fatto del dialogo l’impegno di una vita: Manuela Paggi Sadun. Hanno voluto cimentarsi nella prova anche l’assessore alla cultura Sergio Givone e il magnifico rettore dell’Università degli studi Alberto Tesi. Tra una lettura e l’altra il suono dell’arpa (Elena Castrini), del salterio (Massimiliano Dragoni) e del violino (Jacob Ventura). “Non c’è modo più autentico di rendere omaggio a una persona – ha affermato Givone – che ricordarlo attraverso le traduzioni che lui ha fatto dei testi biblici da lui più amati perché è lì che si è misurata la forza e l’intensità del rapporto tra lettore e testo, in un rapporto in cui il lettore ha impegnato tutto se stesso.” Ad animare la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, insieme all’assessore-filosofo, tre esponenti del Consiglio dell’Amicizia ebraico-cristiana: Giulio Conticelli, Luigi Bongioanni e la professoressa Ida Zatelli.