Vicini alla svolta i colloqui per la coalizione
Sembrano vicini alla svolta i colloqui per dare vita al nuovo governo israeliano. Dopo il prolungamento del mandato di 14 giorni concesso dal presidente Shimon Peres all’attuale primo ministro Netanyahu al termine dello Shabbat, il leader di Likud-Beytenu (31 seggi) ha condotto una serie di incontri con i potenziali alleati che sembrano preludere a un esito positivo. Il giornale Haaretz riporta che il colloquio con Habayit Hayehudi, il partito di ultradestra nazional-religiosa guidato da Naftali Bennett (12 seggi) è stato definito dalle parti interessate “buono e pratico”. Habayit Hayehudì ha comunque ribadito la sua alleanza con il partito centrista Yesh Atid (19 seggi) fondato dall’ex giornalista Yair Lapid, alleanza che nelle scorse settimane ha impedito a Netanyahu di portare nella sua coalizione solo una delle due forze. A unire le compagini, la volontà di risolvere in modo risoluto il tema dell’arruolamento nell’esercito dei giovani haredim, che ha portato a porre come condizione irrinunciabile a Bibi per entrare nel suo governo l’esclusione dei partiti haredi Shas (11 seggi) e Yahadut HaTorah (7 seggi). Fonti del Likud hanno riferito che Netanyahu si sarebbe convinto dell’impossibilità di formare una maggioranza senza Bennett e Lapid. Una notizia che troverebbe conferma nell’incontro che il premier ha avuto con i leader di Shas la scorsa domenica, in cui avrebbe comunicato loro che per colpa di Habayit Hayehudi non potrà far entrare Shas nella coalizione. Nel frattempo la stampa israeliana riporta le voci a proposito delle poltrone ministeriali che Lapid e Bennett sembrano pronti achiedere a Netanyahu per garantire il proprio appoggio. Questione spinosa sembra essere costituita soprattutto dal posto di ministro degli Esteri, che Lapid vorrebbe per sé, ma che Likud-Beytenu ha sempre pensato di riservare al leader di Beytenu Avigdor Lieberman: dimessosi alcuni mesi fa in seguito a vicende giudiziarie, Lieberman ha sempre dichiarato la sua intenzione di riprendere l’incarico non appena risolti i problemi in tribunale.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(5 marzo 2013)