Yom Ha Torah…
In molti dei gruppi di studio in tutta l’Italia ebraica ci si prepara in questi giorni al Yom Ha Torah di domenica prossima che ha come tema il divieto della premonizione e della magia. La magia, scrive Emmanuel Lévinas nel suo libro Du Sacré au Saint, sarebbe la parente un po’ decaduta del Sacro che approfitta di questa parentela per costituirsi come maestra dell’apparenza. Lo studio della Torah aiuta nel difficile e impegnativo riconoscimento della sottile distinzione esistente fra ciò che è autentico e ciò che è falso, fasullo. E forse non è un caso che fasullo derivi dall’ebraico pasùl, “improprio”, “difettoso”, “inadatto”, che con pesel, la scultura, l’idolo, altri fratelli gemelli della magia, ha un legame etimologico e semantico inscindibile. Ma l’impresa più difficile resta quella di distinguere il vero da quell’apparenza essenzialmente commista al vero.
Roberto Della Rocca, rabbino
(5 marzo 2013)