unità…
La parashah di questa settimana è quella immediatamente successiva al peccato del vitello d’oro. La parashah comincia con la convocazione del popolo ebraico da parte di Moshè e con la mitzvah dello Shabbàt. Il susseguirsi degli avvenimenti non è casuale. Siamo in un momento di crisi, sia nei rapporti con Dio sia nei rapporti interni del popolo ebraico. La reazione di Moshè è quella di cercare l’unità del popolo. È una reazione classica è il modo in cui il popolo ebraico ha reagito in vari momenti della sua storia ai momenti di crisi. Subito dopo abbiamo la mitzvah dello Shabbàt. Come mai? Forse può essere spiegato in questo modo. L’unità raggiunta in un momento di crisi è fondamentale ma rischia di essere effimera. Moshè vuole che l’unità continui anche superata l’emergenza. Lo Shabbàt è un altro modo di raggiungere l’unità, l’unità basata su azioni e valori comuni. Lo Shabbàt è una mitzvah che può diventare elemento catalizzatore non solo per un momento particolare ma per sempre.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
(8 marzo 2013)