Yom HaTorah – Italia ebraica unita nello studio
Da Merano a Napoli, da Genova a Trieste: l’Italia ebraica festeggia in queste ore la seconda edizione dello Yom HaTorah, la giornata dedicata allo studio della Torah organizzata dal dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in memoria di rav Raffaele Grassini e con tema ‘Non cercate di indovinare il futuro e non fate magia’. Ad aprire gli incontri a Roma è una lezione di rav Yosef Carmel, cofondatore e direttore del centro avanzato di studi ebraici Eretz Hemdah, che si tiene davanti a un folto pubblico nelle stanze del Collegio Rabbinico a Roma. Nel suo intervento rav Carmel approfondisce, prendendo come riferimento stralci del Pentateuco tratti da Bereshit e Bamidbar, la proibizione di affidare il proprio domani alle premonizioni di ciarlatani e indovini. Al suo fianco il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. In sala, tra gli altri, il coordinatore del Collegio Rabbinico rav Gianfranco Di Segni e l’assessore al culto UCEI Settimio Pavoncello.
“L’uomo deve approcciarsi al futuro facendo leva sul suo patrimonio intellettivo ed esperienziale”, aveva ricordato su queste pagine il direttore del dipartimento Educazione e Cultura UCEI rav Roberto Della Rocca, impegnato nel pomeriggio a Milano in un incontro che lo vedrà dialogare con il rabbino capo Alfonso Arbib e lo studioso di mistica Haim Baharier.
Un tema, quello dell’approccio al futuro, un modo peculiare di affrontare la vita, che ricorrerà lungo l’intera giornata con lezioni, dibattiti, momenti collettivi di preghiera e riflessione.Tra i vari appuntamenti mattutini a Roma la sessione di studio congiunta genitori-figli alla scuola ebraica insieme ai rabbanim rav Benedetto Carucci Viterbi e rav Roberto Colombo (a Milano incontri Abot uBanim già nella mattinata) e la proiezione, al Centro Pitigliani, del fil Der Dibbuk di Michal Waszynski con introduzione della slavista Laura Quercioli Mincer.