daf yomì…
Sabato scorso ho avuto la gioia di portare a termine il trattato talmudico di Shabàt seguendo il ritmo del “daf yomì”, la pagina del giorno, secondo quel sistema di studio del Talmùd ideato nel 1927 dal Rabbino Meir Shapiro. Questi riunì alcuni studiosi del Talmùd attorno alla stessa pagina in modo che ognuno potesse finire tutto il Talmùd, con le sue 2711 pagine, in sette anni. Non ho potuto fare a meno di ricordare quando negli anni ‘70 partecipavo al syiùm (cerimonia di conclusione di uno studio di un trattato talmudico) della vigilia di Pesakh, e al compianto rabbino Alfredo Ravenna z.l il cui studio, completato assieme agli intervenuti nel Bet HaKeneset di Roma, ci autorizzava a interrompere anticipatamente il digiuno dei primogeniti. Allora gli studiosi del Talmùd in Italia erano veramente pochissimi e anche in quell’occasione , quella lingua, quel modo di ragionare e di argomentare ci sembravano un mondo lontano e inaccessibile. Oggi, a 40 anni di distanza, possiamo vedere con soddisfazione molte persone e in particolare, giovani che si avvicinano allo studio del Talmùd. Si capisce sempre di più quanto questo studio è centrale e fondante per la nostra crescita religiosa e intellettuale. Di questo dobbiamo essere grati ai nostri Maestri ma anche a tutti coloro che, con grandi sforzi personali, ci forniscono, attraverso gli strumenti moderni della comunicazione, materiali per facilitare questo studio e farci sentire meno soli in questo viaggio affascinante quanto impegnativo e denso di sorprese. Ai programmi di studio del Talmùd in lingua italiana proposti dai siti “chavruta” e “torah.it”, si è aggiunto, in questi ultimi mesi, un progetto di Avraham Tenenbaum, un Talmìd Chacham italo americano, che tutti i giorni da New York ci spiega magistralmente il daf yomì in italiano con un assaggio testuale del nostro Moisè Levy
Roberto Della Rocca, rabbino