Vaticano – La grande speranza del papa che viene da lontano
Dal momento in cui la fumata bianca è stata avvistata a Piazza San Pietro, tutte le emittenti di radio e di televisione israeliane hanno fatto a gara per presentare il nuovo Papa e il nuovo governo di Israele che prendeva vita precisamente in quell’istante e si era formato quasi simultaneamente. La scelta di Jorge Mario Bergoglio, un cardinale argentino, il primo che sia divenuto Papa, significa premiare chi era ben lontano dallo scandalo dello IOR. Inoltre la scelta del nome Francesco che per la prima volta sarà il nome di un papa, significa che la Chiesa vuole ora avvicinarsi alle sue fonti ricordando la lezione di San Francesco di Assisi. Quel santo ha lasciato un segno per l’aiuto offerto ai poveri e a tutte le creature viventi. Che lezione di umiltà, che bella identificazione con i poveri delle favelas, che presa di posizione programmatica in favore del Terzo mondo. Basta con gli affaristi di certe organizzazioni cattoliche, basta con gli orpelli e il fasto. Bisogna tornare alle origini, dare un messaggio di speranza per tutti i popoli che possano credere in un domani migliore. Basta con gli scandali finanziari. La Chiesa con questa scelta sembra ora voler entrare nel vivo delle brucianti questioni sociali.
In questo momento così solenne non possono essere dimenticate, con la speranza di una rapida chiarificazione, anche le ombre gettate da una pubblicazione argentina che nel 2010 accusò il cardinale di collaborazionismo con la dittatura militare protrattasi dal 1976 al 1983 e sollevò il sospetto sulla Chiesa locale di delazioni e azioni che restano da chiarire. Ciononostante Jorge Mario Bergoglio fu un cardinale papabile già nel Conclave del 2005 che elesse Ratzinger.
Il nuovo Papa avrà molto lavoro da svolgere che lo attende. A noi il dovere di porgergli un fervido augurio: che oltre ai problemi sociali che certamente gli stanno a cuore possa anche occuparsi con efficacia ed equilibrio anche della pace nel Medio Oriente.
Sergio Minerbi, diplomatico
(14 marzo 2013)