Alleanze avvelenate
Stupisce, ma neanche troppo, che nessuno abbia avuto da ridire sulla volontà di Bersani di allearsi con Grillo. Per carità, i numeri del Pd in Parlamento dicono che la scelta è anche comprensibile. Ciò che però è ragionevole sul piano dei numeri, non lo è su quello dei contenuti. Bisognerebbe domandarsi se è lecita l’alleanza con un partito la cui ambiguità nei confronti di Casa Pound è manifesta, o in cui il capogruppo alla camera rilascia dichiarazioni di simpatia nei confronti del fascismo o il cui leader invece elogia il modello iraniano. Una riflessione che andrebbe fatta ad alta voce, soprattutto da coloro che giustamente rivendicano l’appartenenza a sinistra e la difesa di alcuni valori come l’antifascismo e che oggi, incredibilmente, sul tema tacciono. Perché non c’è nulla di sbagliato nel chiedere conto alle forze politiche se, su alcuni temi così importanti, sono pronte oggi a scendere a compromessi. E allora, allo stesso modo con cui si è chiesto conto a Berlusconi della sua alleanza con Storace, si faccia presente a Bersani che certe scelte non potranno essere prive di conseguenze. E che per quanto oggi i nostri intellettuali rimangono silenti i crediti di fiducia del passato non possono essere illimitati.
Daniel Funaro
(14 marzo 2013)