Yeud – I leader del futuro

“Meglio essere in coda ai leoni che in testa alle volpi”, cita il Talmud. Questo è uno degli insegnamenti che ha voluto portare Rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ai partecipanti del corso Ye’ud-Future Leader Trainig, di cui è direttore scientifico. Il corso, organizzato dall’UCEI, il cui primo di cinque incontri si è svolto domenica e lunedì scorso a Firenze, ha come obiettivo quello di formare i leader comunitari del futuro, prevalentemente attraverso lo studio del management aziendale, ma sempre in una prospettiva ebraica. In questo contesto le parole del Talmud assumono un peso particolare: “La matafora significa che non è attraverso la furbizia e metodi poco onesti che si deve arrivare ad assumere la leadership, ma attraverso un comportamento dignitoso, anche a condizione di rimanere piú in ombra”, ha spiegato Rav Della Rocca. “Il posto che si occupa all’interno di un’istituzione non può essere casuale, perché non ci si puó improvvisare qualcosa. E allo stesso tempo però ci deve essere mobilità, per permettere a chi lo merita di fare carriera”. Con questo spirito i giovani si sono addentrati nel mondo del management grazie alla guida sapiente e affascinante di Dan Wiesenfeld, psicologo specializzato in comportamento organizzativo, executive coaching e psicologia dello sport. Con poca teoria e molta pratica. Nel quadro di sottili simulazioni giocose, i ragazzi hanno imparato a superare grazie al lavoro di squadra situazioni certamente un po’ estreme, ma incredibilmente esemplificative. E così con un sorriso alcuni hanno scoperto la loro capacità di (non sempre) ascoltarsi. Qualcuno ha potuto sfoggiare le sue abilità mnemoniche. Qualcuno si è stupito di quanto sia difficile fidarsi delle indicazioni dei compagni. Invece, probabilmente per la comune origine ebraica, nessuno si è particolarmente meravigliato di quante opinioni diverse si possano avere su una cosa apparentemente molto semplice. Sono davvero emersi in modo naturale tutti i problemi che inevitabilmente si riscontrano quando si deve lavorare insieme. E con la loro analisi nell’ambito del team building, il processo di trasformazione di un semplice gruppo di persone in una squadra coesa ed efficiente, Dan Wiesenfeld è riuscito a dimostrare “quanto facilmente sedici individui ognuno dotato di intelligenza, se messi insieme la perdano”. Ovviamente la genesi di un team non può avvenire in soli due giorni. Per questo il corso prevede altri quattro moduli, che si svolgeranno nei prossimi mesi a Milano Marittima, Milano, Roma e una città europea ancora da definire in cui si renderà omaggio alla figura di Isa Corinaldi. Perché come ha socraticamente spiegato Rav Della Rocca, per essere una guida bisogna essere un chacham, un saggio, “ma l’autoreferenzialitá è pericolosa. Dunque un chacham è sempre un talmid chacham, uno studente saggio, che non si ferma mai di apprendere, perché se dice di sapere tutto vuol dire che in realtà non sa niente”.

Francecsca Matalon – twitter @MatalonF

(15 marzo 2013)