Roma – Attenzione ebraica nel giorno del nuovo papa

Numerosi leader ebraici alla cerimonia di inaugurazione del ministero petrino di papa Francesco.
Con il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica capitolina Riccardo Pacifici e vari esponenti dell’ebraismo europeo e mondiale. Secondo Rav Di Segni, intervistato oggi dal Corriere, il pontificato di Bergoglio “fa ben sperare” dal punto di vista dialogico. Un dialogo non sempre facile, ricorda il rav, con nodi difficili e in alcuni casi insolubili. “Però – sottolinea – quello che conta è la buona volontà e mi pare proprio che papa Francesco ce l’abbia”. A Gian Guido Vecchi che gli chiede se temi come la misericordia o la povertà possano essere un terreno di incontro comune, rav Di Segni risponde affermativamente ma sgombrando il campo da alcuni equivoci. “Bisogna stare attenti alla retorica del dialogo – dice – ai facili sincretismi. Temi comuni hanno approcci differenti. Francesco d’Assisi, ad esempio, non è riproducibile nell’ebraismo. Alcuni aspetti si trovano, altri no. Nella religione ebraica l’accento è sulla solidarietà e la giustizia sociale. Se la povertà viene dall’ingiustizia bisogna lottare contro l’ingiustizia”.
Al Messaggero Pacifici affida le speranze della sua Comunità e annuncia un futuro incontro con Francesco cui prenderà parte una delegazione di ebrei italiani, romani e argentini. L’appuntamento è per maggio. In attesa di quel momento si dice certo “che questo papa sarà possibile proseguire il dialogo”. Marco Pasqua gli chiede se è lecito attenderci a breve un invito in sinagoga. “È prematuro parlarne – afferma Pacifici – e comunque è un gesto che dovrà fare il rabbino capo. Io sarò al suo fianco e, sinceramente, spero di poter essere il presidente che ha accolto due pontefici. Diciamo che vorrei fare come Totti che ha battuto Rivera per le presenze e Nordahl per i gol”.
All’elezione di Francesco il numero di aprile di Pagine Ebraiche in distribuzione nei prossimi giorni dedica un approfondimento con molti autorevoli interventi. Tra gli altri quelli dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Zion Evrony, del diplomatico Sergio Minerbi e del direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian. Di grande interesse anche il dialogo a due voci e tutto al femminile tra la storica Anna Foa e la vaticanista Lucetta Scaraffia.

(19 marzo 2013)