Qui Roma – Hazak lascia il governo della Comunità “Razzismi e fascismi vanno combattuti uniti e senza forzature”

I Consiglieri della componente Hazak nel Consiglio della Comunità ebraica di Roma (Massimo Bassan, Guido Coen, Victor Magiar, Giacomo Moscati, Livia Ottolenghi, Emanuele Pace, Dora Piperno, Serena Terracina) hanno deciso di rinunciare agli incarichi di Giunta che erano stati assegnati nel quadro di un accordo di governo unitario della maggiore realtà ebraica italiana emettendo la nota seguente:

“I sottoscritti Consiglieri eletti nella lista Hazak ribadiscono il loro dissenso nei confronti della strategia di comunicazione e della metodologia decisionale attuate dal Presidente in carica della CER, Riccardo Pacifici. Particolarmente grave e intempestivo, in questo delicato momento della vita pubblica italiana, e’ l’ultimo episodio, la sua intervista rilasciata ad Haaretz e appresa dai consiglieri solo attraverso i mass media, anche se in parte esprime preoccupazioni condivisibili. Di fronte a questo modo di rappresentare la CER, riteniamo che sia necessario dare le dimissioni da membri di Giunta e dagli incarichi che abbiamo ricevuto dalla Giunta.
Far parte di una Giunta di coalizione vuol dire condividere le modalità di comunicazione delle opinioni e delle preoccupazioni degli ebrei romani, che devono essere sempre concordate, come e’ stato ribadito più volte sia in Giunta che in Consiglio CER.

Far parte di una Giunta di coalizione significa che il Presidente non ha la delega a esternare qualsiasi suo pensiero secondo tempi e modalità da lui decise senza un confronto con l’ufficio di presidenza, o con la Giunta o con il Consiglio.
Questo vale soprattutto quando si trattano argomenti che hanno valenza vitale per la vita sociale e pubblica degli ebrei italiani e romani.
L’indubbia tolleranza, da parte del Movimento Cinque Stelle, sulla presenza di commenti sul suo blog di affermazioni antisemite, razziste e xenofobe ci deve spingere tutti a vigilare su questi fenomeni. Siamo in disaccordo con l’allarmismo strategico del Presidente circa l’emergenza di lasciare il nostro Paese, e lo abbiamo ribadito fin dalla sua prima esternazione in proposito, un anno fa. Non è corretto strumentalizzare le recenti aliot, che sono in maggioranza legate alla contingenza economica.
I Consiglieri della lista Hazak continueranno comunque a svolgere costruttivamente il loro ruolo di consiglieri della Comunità Ebraica di Roma, come da mandato elettorale”.

(3 aprile 2013)

“E’ un film già visto, ma sono sbigottito che sia stata strumentalizzata un’errata interpretazione di un’intervista prontamente smentita il giorno stesso della pubblicazione per danneggiare la mia persona. Di questo sono personalmente e umanamente amareggiato – così il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici – Mi avrebbe fatto piacere accogliere le critiche e discuterle nel luogo deputato, nel Consiglio della Comunità. Non a caso era stato convocato un Consiglio della Cer per il 30 aprile, proprio per affrontare serenamente le decisioni prese dai membri della lista Hazak. Queste dimissioni rese pubbliche sono il frutto inaspettato di una politica che due anni fa ha aperto le porte a tutte le liste che avevano concorso alle elezioni, sia alla mia di maggioranza assoluta, sia a quella di minoranza. Tant’è che hanno presentato le dimissioni due assessori della mia Giunta che fanno parte di una delle due componenti di minoranza. Finalmente però si sfata il mito che gli ebrei sono un monolite, che si esprimono con un’unica voce”.

Pacifici è tornato anche sulla sua intervista al giornale israeliano Haaretz (link), e sulla sua frase secondo cui Grillo sarebbe più pericoloso del fascismo. “Questa frase non è stata mai pronunciata. Denunciamo il fatto e continuo a farlo oggi, prendendomene tutte le responsabilità, che all’interno del blog di Grillo continuano ad essere presenti frasi di stampo razzista, antisemita, revisionista e xenofobo e anti-israeliano, mai smentite o stigmatizzate da Grillo. Sono stato contattato dallo staff dal candidato a sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito, per approfondire i motivi del disagio. Siamo disponibili all’incontro, come pure con Grillo, come da lui richiesto – ha spiegato il presidente della Comunità – Non ho mai detto che gli ebrei devono lasciare l’Italia. E’ singolare che il gruppo Hazak non abbia letto l’intervista in cui dico che gli ebrei in Italia stanno bene. L’intervistatore di Haaretz mi ha chiesto come mai tanti ebrei stanno andando in Israele e io ho semplicemente risposto che lo fanno per ideali o per la crisi economica. Poi il giornalista del quotidiano israeliano mi ha chiesto, provocatoriamente, chi ve lo fa fare di andare in Israele quando a Roma c’è una Comunità ebraica così bella e in crescita e io ho risposto che sono favorevole all’aliyah e per questo ho costituito un assessorato proprio per favorire questo processo, non voglio certo frenarlo. Meglio gestire questo processo di emigrazioni in un momento di tranquillità, come ora in Italia, piuttosto che di emergenza. Emergenza che ho registrato invece in Francia, dove la gente mi sconsigliava anche di girare con la kippà, a causa delle forti tensioni nei confronti degli ebrei dovuti alla forte emigrazione islamica in Francia”.

Il contenuto dell’intervista è stato negli scorsi giorni più volte confermato dal giornalista di Haaretz autore dell’articolo Anshel Pfeffer.

(5 aprile 2013)