Voci a confronto
“Israele si libera dalla schiavitù del gas d’Egitto” è il titolo, quanto mai azzeccato alla fine di Pesach, con cui su Il Giornale Fiamma Nierenstein racconta che da qualche giorno dalla riserva marina di Tamar fluiscono enormi quantità di gas naturale verso il porto di Ashdod. Una vera rivoluzione, destinata a cambiare tutti gli attuali equilibri energetici: fra la riserva già in uso e quella, adiacente, che porta il suggestivo nome di Leviathan che entrerà in funzione in futuro, sarà possibile per Israele sia avere la completa indipendenza che esportare gas naturale – in maniera sicura – in Europa.
E come spiega Antonio Vitolo su Il Mattino, da Israele è già arrivato invece il format televisivo “In Treatment”, ideato da Hagai Levi e già esportato in America, dove ha avuto l’attenzione del New York Times e un discreto successo, che si svolge tutto nello studio di uno psicoterapeuta.
Sull’Osservatore Romano Anna Foa racconta come il movimento Women of the Wall (Wow), nato nel 1988 quando un gruppo di donne cominciò a recarsi al Kotel (nella sezione loro riservata) per pregare indossando talled e tefillin e scatenando la reazione degli ultraortodossi. Reazione che a distanza di tanti anni non accenna a diminuire e che, nonostante lo scandalo suscitato nella diaspora, soprattutto negli Stati Uniti, continua accompagnata da una crescente battaglia, che si sta allargando ai laici.
“Non voglio parlare di politica perché non sono un politico” dichiara Paolo Di Canio, neo allenatore del Sunderland, una sorta di Livorno dell’Inghilterra, dove si trovano gli ultimi comunisti duri e puri del paese, forse l’ultimo posto a cui si poteva pensare per un personaggio sicuramente controverso, al punto che il Die Welt ha scritto che la sua assunzione rappresenta “un passo indietro nella lotta contro l’estremismo di destra” (sulla Gazzetta dello Sport).
(3 aprile 2013)