Amnon Dankner (1946-2013)
“Non era soltanto un giornalista, era una star dei media”.
Amnon Dankner, figura chiave del giornalismo israeliano, è mancato lo scorso venerdì sera per un attacco di cuore. Il quotidiano Haaretz, per ricordarlo, ha scelto di prendere in prestito le sue stesse parole, quelle parole con cui Dankner aveva reso omaggio al suo amico e collega Tommy Lapid all’indomani della sua scomparsa nel 2008.
Nato a Gerusalemme nel 1946, una vita nel giornalismo come redattore di Haaretz, Davar e Hadashot, Dankner approdò al quotidiano Maariv nel 1997 e lo diresse tra il 2002 e il 2007, in un periodo di burrascosa concorrenza con il rivale Yedioth Ahronoth.
Vicino a tanti politici, l’unico condizionamento che mostrava di subire era quello dell’amore verso il suo paese “Sono consapevole di aver diretto un giornale con un’impronta più patriottica di altri, e di aver rifiutato storie e interviste di scrittori ed editorialisti con un’agenda filo-palestinese e anti-israeliana” dichiarava.
Grande amico di Ehud Olmert, fu uno strenuo sostenitore della sua innocenza, e della abilità come primo ministro, ma rivendicò sempre la sua onestà nel gestire il mondo in cui Maariv ne trattava le vicende. “Troppo spesso i giornali contengono un mix fatale di ignoranza, malizia e agenda politica. Ogni volta che mi sono trovato di fronte a tutto questo l’ho estirpato, non certo solo per Olmert. Non mi tengo fuori dal gestire notizie che hanno a che fare con amici o conoscenti, nel bene e nel male. Almeno fino al momento in cui sento di portare avanti il mio lavoro con onestà ed equilibrio”. All’indomani del proscioglimento di Olmert dalle più gravi accuse che lo avevano portato alle dimissioni, il commento di Dankner fu lapidario. “Dopo questi sviluppi, il pubblico ministero dovrebbe fare qualcosa di più che semplicemente pensare di dimettersi. Dovrebbe prendere in considerazione il suicidio” scrisse, paragonando quanto era avvenuto a un colpo di Stato che aveva cambiato la vita a milioni di israeliani.
Negli ultimi anni era editorialista del magazine Sof Hashavua e scriveva occasionalmente per Haaretz (indimenticabile il graffiante articolo pubblicato in occasione del matrimonio reale tra William e Kate). Nel suo ultimo intervento aveva difeso la nomina a ministro delle finanze di Yair Lapid. Il quale gli ha reso omaggio attraverso i social network, in un post intitolato “Zio Amnon è morto”. “Non so ancora che volto avrà un mondo senza Dankner – ha scritto l’ex giornalista leader di Yesh Atid – Di una sola cosa sono certo sin da subito: sarà molto più noioso”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(8 aprile 2013)