Roma – Rav Soloveitchik pensiero e azione
Seconda giornata di studio in ricordo del rav Joseph Dov Soloveitchik al convegno organizzato a Roma, nel ventennale della scomparsa, dal Collegio rabbinico italiano e dall’Assemblea rabbinica in collaborazione con l’Istituto Eretz Hemdah di Gerusalemme. Al cuore degli interventi una valutazione sull’impatto del pensiero del rav, tra i più influenti Maestri del Novecento, in Israele e all’interno delle Comunità della Diaspora. Una riflessione che tocca varie sfaccettature della sua azione – gli interrogativi più pressanti, gli aspetti di Halakhah, l’approccio verso le categorie di Bene e di Male, l’impegno sionista – e che è affrontata nel corso di una tavola rotonda introdotta e moderata dal presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti.
A tratteggiare la figura di rav Soloveitchik sono rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova; rav Umberto Piperno, docente del Collegio rabbinico, e rav Ron Klopstock, makhon di Eretz Hemdah. In precedenza rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, e lo stesso rav Klopstock avevano affrontato – rispettivamente – la complessità della figura di Giobbe vista attraverso il filtro interpretativo del grande rabbino di origine russa e il suo rapporto con la fondazione di un moderno Stato di Israele dopo due millenni di Diaspora. Un processo interiore, ricorda rav Locci, che scaturisce “non soltanto da progetti politici e pratici ma da un vero e proprio background filosofico”. Tra gli appuntamenti internazionali che prossimamente gli renderanno omaggio, come annunciato da rav Piperno, un importante convegno in programma alla Yeshiva University di New York domenica 14 aprile. Nel pomeriggio intervento del rav Alberto Moshe Somekh su rav Soloveitchik “uomo di Halakhah” e conclusioni affidate al rav Richetti.