Israele e il potere della fantasia

Arrivato dopo mesi di lavoro intenso, quello di ieri nella fascinosa cornice dell’isola di San Servolo a Venezia è stato un successo meritato, caparbiamente voluto soprattutto da Oddo De Grandis, affettuosamente rinominato “Oddo haGadol”, Oddo il Grande dalla numerosa rappresentanza israeliana. Come ha lui stesso raccontato non erano in molti a credere nella riuscita di una mostra che riunisse i migliori illustratori israeliani per l’infanzia, ma alla fine è riuscito ad avere l’appoggio entusiastico e la collaborazione di Ofra Fahri, addetto culturale dell’Ambasciata israeliana e dei numerosi enti – Ministero degli Affari Esteri, Regione Veneto, Provincia e Comune di Venezia – che hanno voluto dare il patrocinio a “Balene e capelli blu”.

Dopo i saluti dell’ospite, Stefano Boscolo, della San Servolo Servizi, ha preso la parola Renato Jona in rappresentanza della Comunità ebraica veneziana che ha dato il patrocinio alla mostra, ha preso la parola Ofra Fahri, che ha augurato grande successo all’iniziativa, sottolineando come conoscere Israele attraverso una simile esperienza possa essere, per i bambini veneziani e non solo l’inizio di un grande viaggio di scoperta. Dopo di lei è stata Anita Friedman che, facendo le veci il Direttore Generale Simonetta della Seta ha raccontato la nascita della Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti, di cui è vicepresidente, annunciandone anche le prossime, interessantissime, iniziative.

Oddo De Grandis, presidente dell’Associazione Teatrio, ideatore e organizzatore era evidentemente emozionato ed ha raccontato di essersi accorto pochi giorni prima dell’inaugurazione come questa sia la sessantacinquesima mostra che organizza, in perfetta coincidenza con il sessantacinquesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele. La parola è poi passata a Orna Granot, esperta di letteratura per l’infanzia, che ha raccontato la sua esperienza all’Israel Museum di Gerusalemme, dove è curatrice del settore dedicato al Libro illustrato per l’Infanzia, una delle dieci realtà museali più grandi al mondo in cui già la biblioteca dedicata all’infanzia, che vede un pubblico di frequentatori eterogeneo, mostra un approccio particolare. I libri non sono catalogati per autore o per argomento bensì per illustratore, perché “l’illustrazione è la prima forma di arte con cui vengono in contatto i bambini”. Ha poi mostrato una selezione di immagini, accompagnando il pubblico in un lungo viaggio in cui gli autori erano messi a confronto su temi, riferimenti a storie tradizionali o per l’influenza di una particolare fase della storia dell’arte. Raaya Karas, una delle illustratrici esposte, ha approfondito il rapporto particolare che si crea le illustrazioni e il testo, che pochissimi hanno la possibilità di vedere da solo, senza quelle immagini che poi faranno imprescindibilmente parte della storia. Quanto debbano essere vicini o lontani, quanto possano essere complementari o raccontare storie anche differenti o addirittura contrastanti fa parte delle scelte che solo la sensibilità e l’intelligenza dell’illustratore potranno definire. La moderatrice dell’incontro Francesca Schaal, ha poi dato la parola “Bruno, il bambino che imparò a volare”, scritto da Nadia Terranova e dedicato alla storia e all’arte di Bruno Schulz – pubblicata da Orecchio Acerbo -, che ha mostrato come si declini il rapporto fra libertà e creatività nel suo lavoro, raccontando come a volte sia addirittura il testo a completare le illustrazioni. A chiudere il pomeriggio è stato Walter Fochesato, Docente di Storia dell’Illustrazione, che da tempo collabora con Oddo De Grandis, molto colpito dalla qualità delle cento tavole esposte e da quel rapporto dialettico vivo e pieno di rimandi, citazioni, e frammenti di cui tutti i ventitre artisti esposti sono esempi eccellenti.

La mostra “Balene e capelli blu” sarà aperta fino al 12 maggio, per informazioni www.teatrio.it

Ada Treves twitter@atrevesmoked

(15 aprile 2013)