Tea for two – Guerra & Pace

Ho provato tante volte ad iniziare, ma quelle prime pagine in francese a discutere di Napoleone e dei gossip pietroburghesi mi allontanavano senza pietà. Poi, durante una lezione, il professore si è dilungato sulla letteratura russa che spunta a mo’ di fungo nell’Ottocento e alzando il sopracciglio, come usa fare quando sembra confidarci qualche cosa da non dire troppo in giro, ha ammesso: “L’incipit di Guerra e pace mette alla prova qualsiasi lettore, anche i più convinti”. Ed effettivamente la snobissima Pavlovna che parla con quell’odioso di Kuragin non prometteva bene, considerando le 2000 pagine seguenti. Ma era al dodicesimo posto nella lista dei buoni propositi del 2013, quindi ho deciso di adempiere al mio compito. Mai compito fu più dolce. Ora siamo in corso d’opera, sono quasi alla fine del secondo volume e me ne aspettano altri due belli imbottiti, ma ho già avuto le mie soddisfazioni. Marja, la dolcissima sorella di Andrej, mi ha decisamente colpita: mi piace che il nostro caro Lev le dia dignità letteraria seppur bruttina e preda di un padre leggermente tirannico (il coriaceo Nikolaj Bolkonskij). Mi fa sorridere il povero Denisov che non sa pronunciare la erre e vuole essere adottato dai Rostov. Per non parlare appunto dei Rostov: gli attempati genitori che flirtano ancora tra di loro e i saltellanti figlioletti rompiscatole. Più Tolstoj scrive di guerra, più fa anelare la pace perché: “La vita, nel frattempo, la vita vera degli uomini, con il loro interesse sostanziale per tutto ciò che riguardava la salute, la malattia, il lavoro, il riposo, con i loro interessi nei riguardi del pensiero, della scienza, della poesia, della musica, dell’amore, dell’amicizia, dell’odio, delle passioni, procedeva come sempre, indipendentemente e al di fuori dell’intesa o degli attriti politici con Napoleone Bonaparte e al di fuori di tutte le possibili riforme”. (p.651, la Pavlovna nell’incipit non incute più paura!).

Rachel Silvera, studentessa – twitter@RachelSilvera2