Gino Neppi, un esempio di impegno civile
“Furono tanti i medici ebrei che durante gli anni terribile della persecuzione si impegnarono e si sacrificarono in prima persona per portare aiuto a chi ne aveva bisogno. Ma ciò che colpisce della storia di Gino Neppi fu la sua capacità di creare una struttura organizzata, persino riconosciuta dalle autorità sanitarie dell’epoca che rappresentò un punto di riferimento fondamentale per una comunità rimasta priva di cure e per tutti quegli ebrei che erano fuggiti in Italia dai paesi già occupati dai nazisti”. Racconta così la figura di Gino Neppi il presidente dell’Associazione medica ebraica e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara. A celebrarne la memoria sarà un convegno organizzato a Milano da Ame e Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea con il patrocinio del Comune e dell’Ordine provinciale dei medici, nella Sala Alessi di Palazzo Marino alle 18. Un convegno in cui si ripercorreranno le straordinarie iniziative di assistenza e solidarietà di cui Neppi fu protagonista, prima di essere prelevato dai nazisti nel suo studio, che aveva scelto di tenere aperto per aiutare chi ne aveva bisogno, il 6 novembre 1943, e deportato ad Auschwitz, dove morì.
Nel 1939 Neppi, con l’aiuto del giovane collega Marcello Cantoni, si rivolse al direttore dell’Ufficio sanitario del Comune Carlo Alberto Ragazzi per essere autorizzato e ricevere i locali per aprire un ambulatorio che assistesse gli appartenenti alla Comunità israelitica, che ormai contavano tra l’altro anche migliaia di profughi tedeschi (Neppi era attivo anche nella Delasem, Delegazione assistenza migranti ebrei). Inaugurato il 20 aprile 1940, esso continuò a funzionare fino all’8 settembre 1943, offrendo, oltre all’assistenza dei medici generalisti Oscar Benarojo e Ephraim Chaimson, e dell’infermiera Elena Reichmann, anche quella di medici specialisti che vi si recavano periodicamente, fra loro Nathan Cassuto, oculista e rabbino capo di Firenze, e il dermatologo Giorgio Segrè. L’ambulatorio offriva inoltre una mensa per i poveri, con i fondi fatti pervenire attraverso la Svizzera dall’American Jewish Distribution Committee.
Interverranno al convegno, moderato da Giorgio Mortara, la storica e consigliere UCEI Liliana Picciotto, Ugo Garbarini, presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Andrea Finzi e Carla Neppi Sadun, cui il Comune consegnerà un attestato di benemerenza in memoria di Gino.
(18 aprile 2013)